“Napolitano ci ha detto che non ha le pile duracell e che dunque non arriverà a fine settennato”. A dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato, Nicola Morra, durante la conferenza stampa che si è tenuta poco fa nella Sala Nassirya di Palazzo Madama al termine dell’incontro con il Capo dello Stato al Quirinale. “Il presidente ha le spalle larghe ma ci ha detto che appena possibile mollerà”, ha rivelato ancora Morra. Queste, tra l’altro, sono state quasi le uniche parole pronunciate dal capogruppo, visto che per il resto della conferenza, trasmessa in diretta streaming, ha parlato praticamente solo Beppe Grillo. Il leader del Movimento è tornato ad attaccare tutti, dal governo ai partiti, fino alla stampa: “È una Caporetto, il Parlamento è esautorato. Il governo fa i decreti legge, il Parlamento approva a comando. Non siamo più una repubblica parlamentare e forse non siamo più una democrazia”, ha detto, chiedendo al presidente della Repubblica di “far abrogare la legge elettorale incostituzionale” e “se necessario di sciogliere le Camere e di tornare a votare”. Grillo ha parlato anche di Berlusconi: “Non dovrebbe neanche essere entrato in Parlamento. Non siamo un Paese normale. E invece continuano a legittimarlo nel governo. Per me bisogna fare pulizia”. Poi, rivolto ai giornalisti presenti: “Dovreste vergognarvi, noi abbiamo eliminato i partiti, ci avete attaccato ma noi abbiamo già vinto”. “La mia è una rabbia buona, mi hanno dipinto in tutti i modi peggiori possibili – ha spiegato ancora il leader M5S -. Ma io sono l’unico che va in giro a mezzo alla gente, io potevo starmene a casa e godermi i miei soldi, però ho detto voglio contraccambiare. E questa è stata una mossa che ha colto tutti di sorpresa. Ecco perché il nostro Movimento ha creato questo odio. Sembra fuori dal Dna di un politico fare le cose non per interesse personale”. Grillo ha quindi concludo annunciando che “se il Parlamento è così, se non fa nulla allora noi usciremo dal Parlamento”. Uscire dal Parlamento, ha chiarito, “non significa abbandonarlo, significa portarlo fuori perché l’operato dei nostri parlamentari è snobbato”.