Il capogruppo del M5S Nicola Morra apre uno spiraglio a un possibile governo insieme al Pd. Novità assoluta, visto quanto Grillo si sia sempre scagliato contro il partito di Epifani. Lo ha fatto in una intervista rilasciata al quotidiano Repubblica, ponendo però una condizione precisa: solo se il Pd si presenta con cinque o dieci punti realizzabili. La fiducia a un governo con i democratici non è dunque da escludere, spiega, fiducia che naturalmente andrà approvata da una assemblea congiunta dei parlamentari cinque stelle. Tra i punti che Morra vorrebbe fossero messi in comune per un eventuale programma di alleanza, il reddito di cittadinanza, la riduzione die costi della politica e della brucorazia, temi cari ai grillini. E inoltre: “La defiscalizzazione del lavoro e la giustizia nella politica, per un Parlamento pulito. Introducendo anche il limite dei due mandati. E poi, ancora, la ripartenza delle forme di attività della nostra tradizione produttiva. Senza dimenticare anche il tema delle pensioni d’oro”. Sono punti che Grillo e i suoi hanno illustrato a Giorgio Napolitano durante il loro incontro di qualche giorno fa e su cui, ha detto Morra, il capo dello stato si è detto d’accordo. Altro punto che Morra ritiene fondamentale per un possibile accordo, la scelta del valore e della correttezza delle persone che andrebbero a formare l’inedito governo Pd-M5S.



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