Proprio non è piaciuto a Beppe Grillo l”incontro di giovedì scorso tra Matteo Renzi e la cancelliera Angela Merkel a Berlino, un colloquio “privato” (come spiegato dallo staff del sindaco di Firenze) e di cui il presidente del Consiglio Enrico Letta era stato “informato”. Il leader del Movimento 5 Stelle punta il dito non solo contro Renzi, ma anche contro Monti e Letta, colpevoli anche loro di aver fatto dopo l’insediamento un “pellegrinaggio ossequioso” presso la Merkel che ricorda “la ricerca della benedizione papale dei grandi feudatari del medio evo. In ginocchio, baciando il sacro anello”. Gli interessi economici della Germania e quelli dell’Italia non coincidono più da molto tempo, aggiunge Grillo, dal nostro ingresso nell’euro, che in realtà “è un marco mascherato”. E’ necessaria quindi “una mediazione, un confronto alla pari, per uscire dall’attuale impasse, non la continua genuflessione dei nostri politici. Nell’euro, a queste condizioni, non possiamo più restare se vogliamo mantenere in piedi il nostro sistema produttivo”. O si creano gli eurobond, spiega l’ex comico genovese, “per suddividere il rischio Paese su tutta l’area euro, o si ristruttura il nostro debito pubblico, in sostanza si congela il capitale investito o si rinegoziano gli interessi nel tempo”. Entrambe queste ipotesi, però, “sono viste dalla Germania, che possiede una gran parte dei nostri titoli pubblici, come l’orticaria, ma non vedo altre possibilità per rimanere nell’euro. Non possiamo morire per Berlino, né fare la fine della Grecia per accontentare gli interessi tedeschi e le ambizioni dei nostri politici. Primum vivere, con o senza euro”.



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