“Nel gruppo del Pd, c’è stata una discussione seria e praticamente all’unanimità ha condiviso l’idea che il governo deve andare avanti”. Lo ha dichiarato il segretario del Partito democratico, Guglielmo Epifani, secondo cui “si voterà no alla sfiducia ad Alfano e si ritiene che i molti dubbi che sul caso Shalabayeva hanno dimostrato di esserci vadano risolti perché è una vicenda grave e che non sarebbe successa in nessuna altra parte del mondo”. Ilsussidiario.net ha intervistato Guglielmo Vaccaro, deputato del Pd.



Condivide le affermazioni del segretario Epifani?

La questione è chiusa, stiamo tutti puntando lo sguardo sulla coda di una vicenda che ha già trovato il suo compimento con le dimissioni del capo di gabinetto del ministro Alfano. Si tratta di una coda polemica, velenosa, da alcuni utilizzata in maniera strumentale, ma destinata a esaurirsi con il passare delle ore.



E’ d’accordo con i ripetuti interventi di Napolitano?

Chi vuole avere una bussola per interpretare questa legislatura deve viaggiare tenendosi in tasca il discorso del presidente della Repubblica nel giorno del giuramento per l’inizio del suo secondo mandato. Da lì si parte con parole chiare, ferme, puntuali, che preludono all’approdo di un governo di servizio per il Paese, e da lì non ci si muove.

In che senso?

Oltre il governo Letta c’è solo il dirupo. L’esecutivo delle larghe intese sta costruendo un ponte con esercizio di equilibrismo non scontato per portarci di nuovo nel consesso internazionale a testa alta. Come ha ricordato ieri Napolitano, stiamo riconquistando apprezzamenti e considerazione sulla qualità della nostra proposta politica che ha l’Europa come stella polare. Il governo Letta è sinonimo della disponibilità a seguire fino in fondo le indicazioni che vengono da chi ci chiede di attuare risparmi che sono necessari, riforme che sono impellenti e progressi che servono non solo all’Italia, ma al mondo. Il governo Letta sta facendo questo percorso con passo deciso e sicuro, recuperando credibilità ovunque. Fa bene dunque il presidente della Repubblica a ricordarlo.



Che cosa ne pensa della posizione critica da parte di Renzi?

Come ha detto Napolitano, oltre questo governo c’è solo un danno grave e irreparabile. La saggezza del presidente Napolitano dovrebbe essere di aiuto e di monito a chi ha qualche dubbio, ed è legittimo coltivarne. Se poi c’è qualcuno che vuole azzardare un gioco allo sfascio, si sappia che i riflettori sono accesi, i radar sono attivi, tutto quello che si fa si sa, a volte anche di più del dovuto. E’ dunque chiaro che non solo se ne dovrà assumere le responsabilità, ma comunque non andrà da nessuna parte. Quello che è in atto è un tentativo di destabilizzazione che non andrà a fondo, perché non ci sono le condizioni per fare altro, e che porterà in fuorigioco chi ha in animo di provarci.

 

Che cosa c’è dietro a questo tentativo di destabilizzazione?

Innanzitutto c’è una crisi di ambientamento. Quando si fanno delle elezioni ci sono delle scosse di assestamento, e il risultato non è stato né atteso né facile da comprendere e da interpretare. Grazie al presidente della Repubblica siamo arrivati alla formazione di un governo che ci sta fornendo di nuovo la possibilità di sperare in un futuro migliore. Che ci siano dei settori parlamentari in fase di adattamento è fisiologico. Ma non si può prendere a pretesto una vicenda dai contorni opachi per far saltare un governo che sta facendo così bene e che sta ridando una prospettiva al Paese. Per gran parte si tratta di una fatica comprensibile, per una piccolissima parte di una tentazione impossibile.

 

(Pietro Vernizzi)