Beppe Grillo torna a tuonare contro la politica italiana che “ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza”. Un tempo c’era il Sistema Monetario Europeo (SME), spiega il leader M5S, mentre oggi, ventuno anni dopo, l’Italia ha ancora le mani legate a causa dell’euro. Oggi come ieri, l’Italia ha interessi sul debito pubblico sempre più alti e “nel solo mese di maggio con 32 miliardi di nuovo debito pubblico pagheremo circa 1,5 miliardi di euro in più di interessi annui”. Alla fine degli anni Ottanta “si trattò di abbandonare lo SME e svalutare” la lira, oggi “si tratterà di decidere se ristrutturare il debito restando nell’euro” o tornare alla vecchia moneta. “Solo così l’Italia tornerà a vedere la luce”, sostiene Grillo. Il lato oscuro della medaglia del debito di Italia e Spagna, scrive ancora l’ex comico genovese sul proprio blog, è il credito della Germania verso l’Europa: “Invece di prestare ai Pigs (paesi dell’Unione europea, in particolare Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna, ndr) il Nord Europa preferisce prestare alla Bce che a sua volta fornisce liquidità ai Pigs. Con tale sistema, chiamato Target 2, la Germania ha accumulato 600 miliardi di euro di crediti verso la periferia dell’Europa via Bce. La tutela di tali crediti è l’unico criterio che la guida”. Secondo Grillo, “sarebbe bastato imporre il pareggio della bilancia commerciale invece del pareggio di bilancio per avere una storia completamente diversa che avrebbe tarpato le ali alle politiche mercantiliste del Nord Europa”. Ecco quindi l’attacco nei confronti di una politica italiana “prona al volere della Germania” che “ha permesso che la tutela del nostro debito privato e pubblico detenuto dall’estero diventasse la priorità”. La politica italiana “ha venduto l’anima al diavolo teutonico in cambio della propria sopravvivenza a spese della collettività su cui ha riversato austerità e deflazione”, scrive Grillo, che poi conclude: “Se non sarà l’Italia a reagire lo farà per lei il mercato con il suo linguaggio universale, ci sarà un prossimo rialzo degli interessi richiesti fino a rendere insostenibile il nostro debito”.