La prima e la più importante della riforme, scrive Ezio Mauro su Repubblica, è l’abolizione del Porcellum. Secondo il direttore del quotidiano fondato da Eugenio Scalfari, il nostro Paese vive sospeso in un limbo dominato da una grave crisi economico e finanziaria, dove non solo la crisi della rappresentanza è evidente, ma sembra pure che si sia rinunciato alla politica come guida dei processi in corso. Come se non bastasse, «le elezioni con due sconfitti (Pd e Pdl) e un outsider egoista – M5S – hanno imballato il Parlamento. Il suicidio del Pd nel voto per il Quirinale ha certificato l’impotenza finale del sistema». In un simile scenario, secondo Mauro l’alleanza contro natura tra sinistra e destra può giustificarsi esclusivamente nella messa in cantiere di 4 riforme indispensabili per rimuovere gli ostacoli che impediscono di tornare al voto: la legge elettorale, la riduzione dei costi della politica, la negoziazione con l’Europa di politiche per la crescita e meno austerità e, infine, il lavoro. Il direttore di Repubblica è convinto che Letta, in Europa, se la stia giocando come si deve. Tutto il resto è avvolto nelle nebbie del compromesso al ribasso. «Perché il sistema ritrovi ossigeno, autonomia e libertà, serve almeno l’abolizione immediata del Porcellum, per rendere agibile il percorso elettorale quando servirà». Se il Pd facesse subito questa scelta, «per una volta guiderebbe l’agenda invece di subirla, farebbe l’interesse del Paese e ritroverebbe persino la sua opinione pubblica, sconcertata dallo scandalo Alfano».