“Giorgio Napolitano vada in televisione, in prima serata e parli alla nazione. Dica la verità sullo stato dell’economia, sulle misure che dovremo prendere, sui sacrifici enormi che ci aspettano” e “sciolga il Parlamento”. A chiederlo è Beppe Grillo, tornato a farsi sentire sul proprio blog. Utilizzando una falsa prima pagina del Corriere della Sera, la stessa che venne pubblicata il 25 luglio 1943 dopo la seduta del Gran consiglio del fascismo che destituì Benito Mussolini, il leader del Movimento 5 Stelle scrive che persino il regime ebbe il pudore di far cadere il Duce. Oggi, invece, “questi resistono come delle cozze. Sono la malattia e vogliono essere anche la cura”. “Ci si avvia verso la catastrofe economica”, spiega ancora Grillo, ma “il loro unico obiettivo è di guadagnare tempo, come i condannati nel braccio della morte. Il loro tempo e il nostro sono però asimmetrici, più tempo guadagnano loro, più ne perdiamo noi, più l’Italia sprofonda”. Poi conclude, ipotizzando nuovamente possibili rivolte sociali: “Non vorrei essere nei panni di questi politici, di questi pennivendoli quando il popolo italiano capirà di essere stato ingannato. L’italiano viene descritto come brava gente, ma può diventare feroce, come dimostrato dalla Storia, anche recente”. Ilsussidiario.net ha commentato le parole di Grillo con il professor Paolo Becchi, docente di Filosofia del Diritto presso l’Università di Genova e vicino al Movimento 5 Stelle, nonché autore dell’e-book “Nuovi scritti corsari”.



Come possiamo interpretare il contenuto del post?

Vista la gravissima situazione economica in cui versa il nostro Paese, quello di Grillo vuole essere innanzitutto un appello alla responsabilità del Capo dello Stato affinché ci si renda conto che, se si continua così, il Paese è destinato allo sfascio. Ogni giorno emergono dati sempre più drammatici, eppure, tra Imu e Iva, si continua a parlare solo di rinvii, senza mai individuare un’alternativa valida. Grillo si rivolge quindi a Napolitano, ovviamente in modo retorico, proprio perché il governo continua a dimostrarsi incapace di affrontare tale situazione.



In modo retorico perché sa che non otterrà risposta?

Certo, però ha voluto giustamente far tornare l’attenzione sull’estrema gravità di una crisi da cui non stiamo affatto uscendo. Mentre altri Paesi, in un modo o in un altro, stanno facendo registrare progressi, l’Italia non solo è ferma al palo, ma presto attuerà riforme costituzionali già calendarizzate per il 29 luglio, quando gli italiani andranno in vacanza. E’ ad agosto che il governo comincerà a far passare quello che io ho definito il colpo di Stato.

Lo stesso Grillo ha parlato nei giorni scorsi di “colpo di Stato permanente”…



Non so davvero come altro si possa definire, visto che si andrà a modificare la Costituzione senza rispettare i principi previsti dall’articolo 138 della Costituzione stessa. Chiamatelo come volete, ma è comunque qualcosa di irregolare rispetto a quanto previsto dalla Carta. Se poi aggiungiamo a tutto ciò anche lo sfascio dell’economia e le sempre più evidenti difficoltà degli italiani, allora la catastrofe è annunciata. Grillo non solo si rivolge a Napolitano, ma credo voglia fare una domanda ben precisa.

Quale?

Può un Capo dello Stato assistere e soprattutto autorizzare tutto questo? Credo sia questo il messaggio che Grillo ha voluto far passare.

Come giudica invece il riferimento al fascismo?

Non mi sorprende più di tanto, visto che di fronte a una situazione del genere ci ostiniamo a mandare avanti un governo di questo tipo. I paragoni storici possono ovviamente essere sempre discutibili ed è ovvio che oggi non stiamo uscendo dalla Seconda Guerra Mondiale, ma senza dubbio ci troviamo in una vera e propria guerra economica sotto i cui colpi il nostro Paese sta crollando. Come ha detto Grillo, questa agonia non può più durare e il governo non sta facendo niente. Ricorda quella mia frase infelice sui fucili? (“Se qualcuno tra qualche mese prende i fucili non lamentiamoci, abbiamo messo un altro banchiere all’economia”, ndr)

Certo.

Per quelle parole mi hanno messo alla gogna, eppure oggi sono in molti a parlare di una possibile rivolta sociale. Mica solo Grillo.

Anche nel recente post Grillo ha voluto ricordare che il popolo italiano può dimostrarsi “feroce”.

Non voglio essere male interpretato ancora una volta, come già accaduto in passato, ma è chiaro che una situazione sociale di questo tipo rischia di diventare esplosiva. Naturalmente non la auspico assolutamente, però come si può negare questo rischio?

 

(Claudio Perlini)