E’ l’uomo del momento. Ovunque si legge che a Franco Coppi sono legati i destini del Paese. E, in effetti, se la sua difesa di Silvio Berlusconi si sarà rivelata efficace, saranno scongiurate della grane enormi per tutti. Per il Pdl, che con un leader condannato si sentirebbe legittimato a scendere in piazza, e per il Pd, che difficilmente potrebbe reggere la convivenza con il suo peggior nemico, peraltro condannato. In ogni caso, mentre stava uscendo dal Palazzaccio, sede della Corte di Cassazione, l’avvocato è stato assediato da decine di giornalisti, che gli hanno sbarrato il passaggio. «Adesso basta! Ho diritto di andarmene a pranzo o no?», ha sbottato a un certo punto. A gli ha chiesto se si attenda una sentenza di condanna o di assoluzione, ha risposto: «ma lei mi vuol portare iella? Mi aspetto una sentenza di assoluzione». La giornalista ha provato a insistere, chiedendogli se secondo lui è normale che attorno alla sentenza ci sia un’attesa così spasmodica, mentre il Paese pensa che cambierà le sorti dell’Italia. Coppi si è limitato a dire che si è già espresso, in tal senso, in altra sede