Sono tre gli articoli che compongono il nuovo disegno di legge costituzionale volto ad abolire le province, dopo che la Consulta ha bocciato un analogo provvedimento contenuto nel decreto salva Italia ritenendo che la materia non fosse trattabile attraverso la decretazione d’urgenza. Nel primo articolo contenuto nel ddl promosso dal Consiglio dei ministri si legge, semplicemente: «la Repubblica è costituita dai Comuni, dalle Regioni e dallo Stato». Ogni riferimento all’ente intermedio viene dunque cancellato. Inoltre, si stabilisce che l’iter concreto di abolizione sarà disciplinato da una successiva legge ordinaria. Infine, gli eventuali enti intermedi che dovranno sostituire le province assumendone le competenze, e che afferiranno ai Comuni o alle Regioni, dovranno essere istituiti a costo zero. «Con le legge regionale nei limiti dei criteri generali definiti con legge dello Stato, sentita la popolazione regionale, possono essere istituiti e disciplinati, senza oneri per lo Stato, enti locali per l’esercizio di funzioni di governo dell’area vasta e di coordinamento dei comuni». Se le Regioni non provvederanno entro sei mesi a disciplinare gli enti locali, le province saranno comunque soppresse e le competenze ridistribuite.



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