“Qui ci sono un sacco di giornalisti, sono venuti qua perché sperano che io dica qualcosa contro Maroni. Ma stasera non dico niente”. Esordisce così Umberto Bossi, presidente della Lega Nord, durante un comizio a Cassano Magnago, suo paese natale in provincia di Varese. Ad ascoltarlo, però, non c’è praticamente nessuno: solo una ventina di militanti presta attenzione al suo discorso, mentre molte altre persone se ne disinteressano restando lontane, sedute ai tavoli allestiti sotto il tendone. Poi, una volta presa la parola, qualcuno abbandona la piazza ancor prima che il Senatur possa finire il suo discorso. “Io ho un progetto in testa, la Lega ritornerà alle prossime elezioni, avrete una sorpresa che vi lascerà di stucco, non riuscirete a distruggerla”, conferma Bossi. “Sarà una gradita sorpresa”, ha aggiunto poi rivolto ai giornalisti presenti, “finalmente potete scrivere qualcosa di vero: la Lega rinasce”. Il presidente federale del Carroccio non rivela però altri dettagli a riguardo: “Sul progetto c’è il silenzio stampa”. Nelle ore precedenti, invece, Bossi aveva definito “una pia illusione” vedere il segretario della Lega Veneta, Flavio Tosi, correre per la leadership del centrodestra. “Non penso” che sia possibile, ha detto, anche perché Tosi “ha sempre parlato male di Berlusconi, quindi Berlusconi non può essere d’accordo”.



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