Il collegio della Corte di Cassazione oggi a mezzogiorno entrerà in camera di consiglio per decidere sul processo Mediaset che vede Silvio Berlusconi come principale imputato. La sentenza è attesa nel pomeriggio di oggi, dopo che nella giornata di ieri gli avvocati difensori del Cavaliere hanno replicato alla requisitoria di Antonello Mura, sostituto procuratore della Suprema corte. In appello Berlusconi era stato condannato a quattro anni di carcere per frode fiscale e a cinque anni di interdizione dai pubblici uffici. La procura generale della Cassazione ha però chiesto che quest’ultima sia ridotta a tre anni. Ilsussidiario.net ha intervistato il professor Carlo Federico Grosso, penalista dell’Università di Torino.



Quali sono gli scenari giudiziari legati alla sentenza per il processo Mediaset?

Allo stato delle cose il quadro si è assolutamente semplificato. La Cassazione potrebbe teoricamente respingere o accettare le accuse, in questo secondo caso confermando la sentenza della Corte d’appello. Potrebbe inoltre respingere i ricorsi delle difese, ma accogliere la modifica per quanto riguarda la durata della pena accessoria relativa all’interdizione dai pubblici uffici. A questo punto si troverebbe di fronte a un’alternativa: o stabilire essa stessa l’entità della sanzione interdittiva, o rinviare alla Corte d’appello di Milano per la sola durata della pena interdittiva.



Che cosa accadrebbe invece se la Cassazione accettasse i ricorsi delle difese?

I giudici potrebbero accogliere uno o più motivi della difesa sviluppati dagli avvocati dell’onorevole Berlusconi. Ciò può avvenire seguendo due strade diverse: annullando la sentenza della Corte d’appello, rinviandola a quest’ultima, se ritiene che ci sia un vizio di motivazione che non può essere colmato con una rivalutazione da parte del giudice di merito d’appello. Oppure addirittura, come auspica il difensore di Berlusconi, professor Franco Coppi, è possibile un annullamento senza rinvio che sarebbe una chiusura totale in senso assolutorio nei confronti del presidente.



Quali possono essere le conseguenze della sentenza?

Da un punto di vista giuridico se c’è una sentenza di annullamento senza rinvio il discorso è chiuso, in senso assolutamente antitetico rispetto a un’eventuale rigetto del ricorso degli avvocati e a una conferma della sentenza d’appello. La Cassazione può inoltre decidere autonomamente sulla sanzione accessoria, confermando la condanna sulla pena principale. In tutti questi casi il processo sarebbe definitivamente chiuso. Se invece ci fosse un rinvio degli atti alla Corte d’appello, certamente maturerebbe la prescrizione per il primo degli episodi per i quali Berlusconi è stato condannato. Bisognerà però vedere se la Corte d’appello farà in tempo a maturare una sentenza definitiva nei termini della prescrizione per gli altri episodi in questione.

 

Qual è il senso della richiesta di sconto sulla pena accessoria da parte del procuratore generale?

Si tratta di un problema di interpretazione giuridica, o di applicazione tout court di quanto stabilisce l’articolo 29, comma secondo, del Codice penale, per il quale una condanna a una pena superiore ai tre anni comporta automaticamente un’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, oppure l’applicazione di una legge speciale che ha dei limiti diversi. La Corte d’appello aveva ritenuto inapplicabile la deroga, mentre il procuratore generale l’ha ritenuta applicabile.

 

Come valuta il modo in cui l’avvocato Coppi ha difeso il Cavaliere?

Da un punto di vista formale la difesa del Cavaliere, salvo alcune piccole punte polemiche, si è dimostrata estremamente cauta e rispettosa dell’autorità giudiziaria. E’ la prima volta che gli avvocati di Berlusconi dimostrano un simile atteggiamento, e probabilmente ciò è dovuto all’intervento del nuovo difensore, professor Coppi. Dal punto di vista dell’approccio metodologico della difesa, il professor Coppi ha dimostrato una grande attenzione alla correttezza dei rapporti e al rispetto per la magistratura.

 

(Pietro Vernizzi)