“Prendiamo atto che Berlusconi non potrà essere il candidato del centrodestra alle prossime elezioni e iniziamo a discutere seriamente delle primarie di coalizione”. La prospettiva sembra certa, a meno di colpi di scena difficili oggi da immaginare, ma nessuno nel Pdl ha ancora avuto il coraggio di ammetterlo, e a rompere il ghiaccio ci pensa il sindaco di Verona, Flavio Tosi, che scende in campo come candidato premier e si dice pronto a sfidare Marina Berlusconi, che pure “se si presentasse sarebbe la strafavorita perché il cognome che porta è una garanzia”. Il primo cittadino leghista si dice convinto che “il programma che serve per l’Italia è ormai sotto gli occhi di tutti, basta chiedere a un qualsiasi imprenditore per sentirselo spiegare molto meglio che dai politici. Il problema è che ci vuole qualcuno che lo metta in atto, e da sindaco con un’esperienza di sei anni di buon governo ritengo di avere le qualità che servono all’Italia”. E anche se Umberto Bossi, nella serata di ieri ha detto chiaro e tondo “Tosi, o sei con noi, con la Lega, oppure vaffa…”, il vicesegretario del Carroccio ha le idee chiare.
Per quale motivo parla di primarie proprio ora, in un momento in cui non sono ancora state indette le elezioni anticipate?
A parte il fatto che anche il Pd sta discutendo di primarie, ritengo improbabile che il governo duri fino alla sua scadenza naturale. Lo stesso presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, quando ha conferito l’incarico a Enrico Letta gli ha dato 18 mesi di tempo per fare le riforme elettorali, stabilendo così una scadenza. E’ ragionevole pensare che si vada alle elezioni entro un anno, o al massimo in concomitanza con le Regionali 2015.
Perché ha deciso di scendere in campo candidandosi alle primarie?
Sia per un fatto anagrafico, sia per l’incandidabilità, sia per un ricambio naturale, ritengo difficile che Berlusconi possa essere il candidato del centrodestra alle prossime elezioni. Far scegliere il candidato premier ai cittadini attraverso le primarie mi parrebbe quindi un metodo di partecipazione democratica.
In un momento in cui il Pdl sta facendo quadrato intorno a Berlusconi, parlare di primarie non rischia di mettere in difficoltà il Cavaliere?
Lo escludo. Dobbiamo considerare la questione giudiziaria nel suo rapporto con la presidenza della Repubblica, con Napolitano che si è espresso in modo chiaro sull’ipotesi di grazia a Berlusconi. Primarie o non primarie, il problema del prossimo candidato premier del centrodestra si pone in ogni caso. E’ inoltre difficile candidare come premier una persona che non è distante dagli 80 anni.
La sua candidatura coinciderà anche con un suo riposizionamento politico?
La mia proposta sarà rivolta a tutti gli elettori del centrodestra, a prescindere dal fatto che facciano parte di Lega nord e Pdl, o che comunque pur non avendo una fisionomia politica precisa non si riconoscano nel progetto del centrosinistra. L’appartenenza politica viene a contare relativamente poco, mentre ciascun candidato alle primarie sarà valutato per quello che è e che fa.
Quali sono i nuovi contenuti che intende proporre sulla scena politica nazionale con la sua candidatura?
E’ ormai sotto gli occhi di tutti che occorrono interventi decisi per ridurre la spesa e il debito pubblico, la riforma della giustizia e uno snellimento della burocrazia. Si tratta di misure che sono indispensabili, l’unico problema è attuarle veramente. Il mio punto di forza è che da sei anni sono sindaco di una città come Verona dove si è ben governato e si sono introdotte le misure che andavano attuate, ho quindi dimostrato di saper fare ed è di questo che c’è bisogno adesso.
Un anno fa Berlusconi alla fine scelse di dire no alle primarie del centrodestra. Perché è convinto del fatto che stavolta invece le accetterà?
Un anno fa le primarie sono saltate perché si è scelto di ricandidare Berlusconi. Oggi credo che quel tema sia in ogni caso superato. Visto il cognome che porta, se la figlia Marina si candidasse alle primarie avrebbe larghissime possibilità di vincerle. Sarebbe quindi un’occasione per rilanciare il centrodestra.
Sta pensando a un duello tra lei e Marina Berlusconi?
No, se si indicono le primarie i candidati saranno svariati, anche se la figlia del Cavaliere qualora si candidasse sarebbe la superfavorita.
E lei quale alternativa rappresenterebbe rispetto a Marina Berlusconi sul piano della proposta politica? Per esempio più federalismo?
La mia proposta politica non sarebbe molto distante da quella di Marina Berlusconi, o di altri candidati di centrodestra. A fare la differenza sarebbero le persone. Per sapere qual è il programma che serve al Paese non occorre essere politici, basta chiedere a imprenditori, artigiani o agricoltori, il problema è qualcuno che lo metta in atto veramente.
(Pietro Vernizzi)