La legge Bossi-Fini può essere modificata. Lo ha detto il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, secondo cui “ci sono diverse aperture da parte di diversi gruppi politici per andare verso una riforma”. Una rivisitazione indispensabile, secondo la responsabile del dicastero, “perché noi dobbiamo avere un approccio basato sulla persona”. Il percorso che porta alla modifica verrà fatto “anche con chi la pensa diversamente – ha assicurato il ministro – e quindi ci sarà la possibilità di sedersi tutti allo stesso tavolo dove ognuno di noi può dire la sua e dove, come per il percorso che è stato avviato per la cittadinanza che felicemente sta andando avanti mettendo a confronto tutte le opinioni e tutte le forze politiche. Lo stesso si deve fare con la legge Bossi-Fini”. Sono però già arrivate le prime critiche, a cominciare da Maurizio Gasparri del Pdl: “Ci sono molti modi per far cadere un governo. Tra questi anche eventuali irresponsabili tentativi di rendere più lassista la legislazione in materia di immigrazione. La Kyenge continua a seminare demagogia andando peraltro fuori dai suoi limitatissimi compiti. Eviti di contribuire alla confusione”, ha detto il vicepresidente del Senato. Che poi aggiunge: “Spero che, come Sartori, si possa criticare un ministro il cui operato è per fortuna nullo, ma i cui annunci impropri sono negativi. Dobbiamo rafforzare il controllo delle frontiere per respingere i clandestini e esigere il coinvolgimento internazionale per i profughi. Il resto è pericolosa demagogia e questo vale anche per la cittadinanza”.