Scontro aperto a Montecitorio tra il presidente della Camera Laura Boldrini e i rappresentanti di Lega e M5S. Il motivo è la convocazione dei parlamentari oggi 20 agosto, periodo di ferie, da parte della stessa Boldrini per quella che viene definita ” riunione per incardinare le norme sul femminicido”. Una riunione di pochi minuti: all’appello hanno infatti risposto pochissimi deputati, meno di cento, di cui quattro del Pdl, cinque quelli della Lega, 43 del Pd compreso il segretario Epifani. Pochi anche i rappresentanti del M5S una ventina. Motivo delle polemiche la decisione di convocare i parlamentari in questo periodo dell’anno per un compito giudicato puramente formale, ma la Boldrini ha replicato in modo deciso: “Questa seduta è un adempimento espressamente dettato dalla Costituzione o meglio un vero e proprio obbligo costituzionale. Le polemiche sono artificiose e strumentali”. Per i grillini, la presidente cerca solo “visibilità” mentre la convocazione parlamentare, dice Danilo Toninelli dei cinque stelle, richiederebbe anche “che le commissioni vengano convocate e che abbiano inizio i lavori, per permettere di portare a conclusione l’esame del decreto nei 60 giorni previsti”. La Lega giudica doverosa la convocazione, ma eccesso di protagonismo il modo con cui il presidente si è espressa. Non è finita qua perché il M5S accusa anche lo sperpero di denaro: “Quanto costa agli italiani la convocazione ‘formale’ del Parlamento di oggi? Tra i 150 e i 200 mila euro” ha detto il deputato Rizzetto. La replica di Laura Boldrini: “Ma lei ha capito che questo è un obbligo? Di cosa parla? Di sprechi? Questo è un esercizio democratico..”.