Le polemiche, la guerra di dichiarazioni, l’inquietudine generale che serpeggia tra i due partiti maggiori Pd e Pdl portano la paura di una possibile crisi di governo. Come si sa, il Pdl non intende accettare l’idea che Silvio Berlusconi possa venir espulso dal senato per via della condanna subita per frode fiscale. Il Pd invece è schierato con le parole del capo dello Stato: le sentenze vanno rispettate. Enrico Letta sente questa aria di tensione che minaccia il governo e dice chiaro e tondo quello che si aspetta e spera: M”i fido del fatto che il partito di Berlusconi assumerà le sue decisioni e si assumerà la responsabilità delle sue decisioni”. Una frase che può venir letta in due modi: che il Pdl cioè resterà fedele alla sua promessa di non far cadere il governo, o che se invece lo farà ne sarà responsabile. Lo ha detto alla televisione austriaca sottolineando anche che ci vogliono più fatti e meno polemiche, più cose concrete e costruttive. Entrando nel dettaglio dell’incandidabilità di Berlusconi, ha detto che si aspetta che il parlamento si pronunci applicando le leggi. Intanto il Pdl mette in dubbio la stessa legge Severino, quella appunto sull’incadidiabilità di chi abbia subito condanne chiedendo l’intervento della Corte costituzionale: la legge, dicono non sarebbe retroattiva e i fatti per cui il Cavaliere è stato condannato risalgono a diversi anni fa. 



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