“Il Parlamento resterà in carica fino a dicembre per approvare la nuova legge elettorale, poi in primavera si andrà al voto. Dopo avere fatto cadere il governo Letta, Berlusconi punterà sull’ostruzionismo per impedire che la sua decadenza sia approvata prima dello scioglimento delle Camere”. Ne è convinto Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa, secondo cui il vertice tra Enrico Letta e Angelino Alfano non riuscirà a risolvere la crisi che si fa di ora in ora più imminente con l’avvicinarsi del voto al Senato sulla decadenza del Cavaliere.
Sorgi, che cosa ne pensa del dibattito sul futuro del centrodestra in corso nel Pdl?
Non mi risulta che nel centrodestra sia in corso un dibattito. I principali leader del centrodestra la pensano infatti tutti allo stesso modo: o si trova una soluzione per Berlusconi oppure si farà cadere il governo. E’ evidente ormai che il destino del Pdl dipende totalmente dal destino del Cavaliere.
Per Schifani, “se ci sarà una chiusura pregiudiziale del Pd sul percorso di approfondimento della legge Severino che chiediamo, per noi sarebbe impossibile parlare di un percorso comune”. Come valuta questa dichiarazione?
In queste parole è di fatto preannunciata la crisi di governo. E’ una posizione da ultimatum che non porta il Pdl da nessuna parte, in quanto spingerà il Pd a irrigidirsi ulteriormente. E’ quindi un atteggiamento controproducente per lo stesso Pdl.
Ieri Enrico Letta e Angelino Alfano si sono visti per trovare una soluzione …
Francamente non vedo quale soluzione possa emergere da incontri come quello di ieri. Nella giunta del Senato c’è una maggioranza schiacciante a favore della decadenza di Berlusconi. Non credo che il pronunciamento avverrà in tempi brevissimi, ma i rapporti di forza sono molto netti. Pd, Movimento 5 Stelle e Scelta Civica formeranno una maggioranza favorevole alla decadenza di Berlusconi.
Per il ministro per le Riforme costituzionali, Gaetano Quagliariello, “se si dovesse trasformare la Giunta del Senato da luogo della meditata ponderazione al teatro di un plotone di esecuzione, il centrodestra avrà il suo dramma da affrontare ma l’Italia non ne uscirebbe indenne”. Come valuta le sue parole?
In altre parole, Quagliariello dice le stesse cose di Schifani. Se la giunta vota la decadenza di Berlusconi, il Cavaliere da parte sua andrà incontro a nuovi provvedimenti da parte della magistratura. Il centrodestra a quel punto voterà la sfiducia al consiglio dei ministri e il Paese dovrà affrontare non soltanto a una crisi di governo, ma anche a una crisi generale.
Berlusconi su Facebook ha scritto “Io non mollo”…
Berlusconi sta andando incontro a un voto di Palazzo Madama sulla sua decadenza da senatore, all’esecuzione di una condanna a un anno di carcere, nonché a un’interdizione dai pubblici uffici che sarà ricalcolata dal tribunale di Milano. Ormai quindi si tratta di una strada senza uscita.
Quali conseguenze avrebbe una crisi di governo nel momento in cui non abbiamo una legge elettorale?
La Consulta con ogni probabilità dichiarerà incostituzionale l’attuale legge elettorale e indicherà le linee attraverso le quali riformare la norma in vigore. Non si tratta però di una cosa di oggi e neanche di domani, bisognerà quindi aspettare dicembre e poi nella prossima primavera si andrà al voto.
Nel frattempo il Senato dichiarerà la decadenza di Berlusconi …
Bisognerà vedere con che tempi lo farà. Il caso di Berlusconi rappresenta infatti il primo caso in cui è applicata la legge Severino, e non sappiamo ancora bene come funzionerà il suo meccanismo. Il centrodestra farà di tutto per procrastinare e temporeggiare, per togliere d’impaccio il Cavaliere, bisognerà poi vedere quale sarà l’atteggiamento del centrosinistra.
(Pietro Vernizzi)