Silvio Berlusconi “rimarrà il leader e guiderà Forza Italia, qualunque sia la sua condizione, eleggibile o ineleggibile”. Parola di Emilio Fede, intervistato oggi dal Corriere della Sera. Il Cavaliere, assicura l’ex direttore del Tg4, “Non pensa minimamente ad andare in esilio, a fare come Craxi ad Hammamet. Lui ha a cuore le sorti dell’Italia, e non vuole che si apra la crisi su problemi ad personam. Ma è certo che sull’Imu si gioca la sua credibilità”. L’unica preoccupazione sono probabilmente gli altri processi in corso e che “a questa condanna ne seguano altre. Sia io che lui abbiamo preso 7 anni in primo grado nel processo Ruby. In appello c’è il rischio che capiti la stessa cosa”, spiega Fede. Ma, al di là dei consigli, degli avvocati, dei vertici del Pdl, Berlusconi ha già deciso “di bere l’amaro calice fino in fondo. Che sia la galera o i domiciliari”. In quest’ultimo caso, l’ex premier li sconterebbe quasi sicuramente ad Arcore, aggiunge Emilio Fede nel corso dell’intervista, “che sarebbe un po’ come Villa Certosa: c’è il parco, lo spazio, gli animali”. Infine, riguardo il silenzio stampa imposto ieri, “ha fatto bene”, conclude Fede: “Io, che ho sempre avuto una grande sintonia con lui, non ho mai dato giudizi condizionati dal mio stato d’animo, ho sempre rifiutato candidature, non ho mai voluto cedere alle proposte di scrivere un libro. Come ho già detto: sono un ruffiano, ma intelligente”.