La principale novità del decreto approvato ieri sera dal Consiglio dei ministri riguarda l’Imu. La prima rata sulle prime abitazioni e sui terreni agricoli, prevista a giugno a congelata fino a settembre, è stata annullata. Per quanto riguarda la seconda rata di dicembre, si tenterà di annullarla trovando le coperture entro metà ottobre. Nel 2014 la tassa sparisce e viene sostituita dalla service tax. Come ci ha tenuto a sottolineare il premier Letta non sarà un’Imu mascherata. Suddivisa in due parti, coprirà i costi per lo smaltimento dei rifiuti e per i servizi indivisibili. Sul fronte del tessuto produttivo, vengono immediatamente sbloccati 10 miliardi di crediti dovuti dalle pubbliche amministrazioni alle imprese. L’operazione è volta a finanziare la cancellazione dell’Imu, attraverso il recupero del maggiore gettito proveniente dall’Iva. Sulle case sfitte e sui redditi dominicali dei terreni non affittati torna, invece, l’Irperf. Vengono, poi, destinati 4,4 miliardi di euro, di cui 4 miliardi a carico della Cdp, per il Piano casa, grazie ad un’agevolazione sui mutui le giovani coppie e per lavoratori atipici che vogliono acquistare la loro prima abitazione. Il provvedimento del governo rifinanzia anche la Cassa integrazione per mezzo miliardo di euro, cifra ritenuta dai sindacati irrisoria rispetto al miliardo e mezzo inizialmente prospettato. Infine, sono stati stanziati 700 milioni di euro per salvaguardare ulteriori 6.500 esodati.



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