Non è la prima volta che all’interno del Movimento cinque stelle si registra insofferenza per la leadership di Beppe Grillo. Nelle ultime ore alcuni senatori grillini hanno apertamente criticato l’intervento di Grillo in cui sosteneva che si poteva benissimo andare a votare con il Porcellum e poi cambiare la legge dopo, dicendosi sicuro della vittoria del suo movimento. Decisione presa dall’alto senza consultare i parlamentari, avevano detto. Scoppia adesso il caso del senatore Francesco Campanella: sul suo profilo sono apparse parole molto dure: “Non ricordo un solo caso di proposta dall’alto non approvata plebiscitariamente dalla base. Per farla breve, lunga vita a Grillo finché il M5S sarà ancora un nano politico”. E ancora: “Finché saremo un gregge avremo bisogno di un pastore e anche di cani da guardia”. Lui ha smentito: sono parole di un attivista che le ha postate sul mio profilo. Smentisce di aver criticato il movimento. Le polemiche dei giorni scorsi poi avevano riguardato anche il portavoce del M5S al senato Claudio Messora, criticato per voler imporre la sua visione come l’unica per tutti i parlamentari. I pastori dunque sarebbero Grillo e Casaleggio, il cane da guardia il portavoce della comunicazione e il gregge i parlamentari. Secondo molti, sarebbe dunque in corso una spaccatura del movimento, tra ortodossi e dissidenti. Una di questi, la senatrice Alessandra Bencini, è già stata minacciata di espulsione. Facendo dei conti ci sarebbe già il numero per fare un gruppo autonomo: ci sono già cinque fuoriusciti  (Vincenza Labriola, Alessandro Furnari, Paola De Pin, Fabiola Anitori e Adriano Zaccagnini) a cui si aggiungono adesso un’altra decina di parlamentari tra cui Francesco Molinari che ha criticato l’idea di votare con il porcellum ed è già stato definito un venduto. 



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