Nell’ormai famosa intervista a Il Mattino, il giudice Esposito (sul quale il Csm ha aperto una pratica di accertamento), in fondo, non aveva fatto altro che anticipare il contenuto delle motivazioni della sentenza depositate ieri. Esposito aveva detto, in sostanza, che non vale il teorema secondo cui Berlusconi non poteva non sapere per il semplice fatto che sapeva, eccome. Nelle motivazioni si legge che Berlusconi è stato «ideatore del meccanismo del giro dei diritti che a distanza di anni continuava a produrre effetti (illeciti) di riduzione fiscale per le aziende a lui facenti capo in vario modo» e che è «inverosimile» l’ipotesi alternativa «che vorrebbe tratteggiare una sorta di colossale truffa ordita per anni ai danni di Berlusconi». Ma la Cassazione non dovrebbe limitarsi ad un giudizio di legittimità formale, senza entrare nel merito delle sentenze? Sullo sfondo, restano le ipotesi avanzate da Luciano Violante: la Giunta per le autorizzazioni del Senato potrebbe sollevare una questione di legittimità costituzionale presso la Consulta, se ritiene che la decadenza senatoriale di Berlusconi prevista dalla legge Severino non sia conforme alla Carta; i legali dell’ex premier, inoltre, potrebbero appellarsi alla Corte di Strasburgo. Abbiamo parlato di tutto ciò con Carlo Federico Grosso, avvocato penalista e professore ordinario di Diritto penale presso l’Università di Torino.
Le motivazioni sembrano entrare particolarmente nel merito.
Sul piano generale la Cassazione si è limitata a confermare la razionalità delle argomentazioni della Corte d’Appello. Compito della Cassazione, al di là delle valutazioni di eventuali violazioni di legge, è verificare che nella sentenza d’appello non vi siano carenze, contraddizioni o illogicità manifeste. Per effettuare questo controllo, è necessario riportare il quadro dell’argomentazione della corte d’Appello.
Invece che solo il presidente, come prassi, ha firmato tutto il collegio.
Si può immaginare che di fronte alle enormi polemiche sollevate dalla vicenda vi sia stata la volontà di manifestare una co-assunzione di responsabilità da parte di tutti i consiglieri. Si è deciso di non lasciare il presidente relatore da solo, considerando la peculiarità della vicenda. D’altra parte, la legge non prevede la firma di tutto il collegio giudicante, ma neppure la esclude.
Il procedimento a carico del giudice Esposito presso il Csm potrà essere condizionato dal contenuto della motivazioni della sentenza?
Si tratta di un procedimento che riguarda le esternazioni del presidente, ovvero quella condotta specifica, e nient’altro.
Come valuta, invece, il cosiddetto lodo Violante?
Noto che importanti giuristi sostengono la legittimità delle tesi dell’ex presidente della Camera. Personalmente, mi pare che la questione, in punta di diritto, non stia in piedi.
Perché no?
Constato che non è mai successo nella storia della Repubblica italiana che la Consulta per le elezioni abbia sollevato una questione di legittimità costituzionale. Tanto più che il Parlamento è sovrano. Se ritiene che una legge non sia in conformità con la Carta, può semplicemente cambiarla.
Crede, quindi, che l’intervento di Violante abbia avuto un carattere prevalentemente politico?
Direi di sì. Mi pare che tutta la vicenda rifletta la volontà di procrastinare il più a lungo possibile la decisione relativa alla decadenza senatoriale di Berlusconi, la quale risulterebbe letale per la sopravvivenza del governo. Certo, la situazione del Paese è delicata, e il governo deve andare avanti. Tuttavia, le ragioni della politica vanno distinte da quelle del diritto. Ecco, in questo caso il diritto va nella direzione opposta di queste aperture.
Cosa ne pensa, infine, della possibilità di fare ricorso presso la Corte di giustizia Europea e presso la Corte europea dei diritti dell’uomo?
E’ lo Stato che ha titolo di sollevare la questione presso la Corte di Giustizia. Per quanto riguarda la Corte di Strasburgo, invece, potrebbe essere Berlusconi ad appellarsi. Tuttavia, ritengo che le possibilità di successo siano pressoché ridotto a zero.
(Paolo Nessi)