E’ stato uno dei primi provvedimenti presi dal neo eletto governo Letta. Come aveva commentato lo stesso premier, un provvedimento necessario per ridare credibilità alla politica. E’ il decreto dello scorso maggio che dice no al doppio stipendio per ministri e sottosegretari: si tratta di scegliere tra retribuzione e indennità. Secondo quanto si legge nel testo del decreto, “i componenti del Parlamento che assumono le funzioni di membri del governo non possono cumulare il trattamento previsto dalla legge 212 del 1952”. Non possono cioè mettere insieme stipendio e indennità integrative con l’indennità parlamentare come stabilisce invece la legge 1261 del 1965 o con lo stipendio regolarmente ricevuto in qualità di dipendenti pubblici. Nel suo discorso di insediamento Enrico Letta aveva detto al proposito: “Per ridare credibilità alla politica bisogna ricominciare con la decenza, la sobrietà, lo scrupolo e la banalità della gestione del padre di famiglia. Ognuno deve fare la sua parte e a questo fine il primo atto del governo sarà eliminare lo stipendio dei ministri parlamentari che esiste da sempre in aggiunta alla loro indennità”.



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