Tutto sommato non è una tragedia e, anzi, per i cittadini potrebbe rappresentare una novità benefica. Il governo, in Senato, è stato battuto su un ordine del giorno presentato dalla Lega Nord nell’ambito dell’esame del decreto del Fare. Il Carroccio aveva presentato un ordine del giorno in cui chiedeva l’abolizione della tassa sui telefoni cellulari, mentre il governo aveva espresso parere contrario, ritenendo che non vi fossero le coperture necessarie. I relatori, dunque, hanno deciso di rimettersi al giudizio dell’Aula. Alla fine, 143 senatori hanno dato parere favorevole, 118 hanno votato no, mentre 10 si sono astenuti. E il governo è andato sotto. I parlamentari del Carroccio hanno reagito esultando. «L’impegno ad abolire la tassa sui telefonini è una grande vittoria della Lega Nord e una sconfitta per il governo Letta, che ha dato parere contrario alla cancellazione di questa odiosa imposta», ha dichiarato il senatore leghista Jonny Crosio, facendo presente che la tassa i questione è assurda, e nata negli anni ’90 come imposta di lusso, mentre oggi i telefonini sono uno strumento di lavoro e un bene di largo consumo. Maurizio Gasparri, presidente di turno del Senato, ha invitato a smorzare l’entusiasmo, rapportandolo allo strumento. L’odg, infatti, è ben lungi dal vincolare il governo o il Parlamento.