Non è ovviamente nulla di ufficiale, solo chiacchiere di corridoio (anche se del Transatlantico) catturate di straforo. Le rende note oggi il sito del Messaggero, raccontando di un dialogo “intercettato” tra Nello Formisano del Centro democratico e un esponente del Pdl di cui si preferisce non dire il nome. I due discutono delle ipotesi sulla decadenza del Cavaliere: dopo quella in senato, Berlusconi infatti per effetto della legge Severino non potrebbe candidarsi neppure al parlamento europeo. Eppure, dicono, una scappatoia ci potrebbe essere, già provata da qualcun altro in passato. Berlusconi potrebbe candidarsi in un altro dei 27 paesi europei dove la legge Severino non ha valore, dicono i due, ma non può allo stesso tempo impedire che un italiano si candidi ad esempio in Estonia. In passato ci fu già un italiano che lo fece, tale Giulietto Chiesa giornalista corrispondente da Mosca, poi entrato nel partito di Di Pietro e infine candidatosi in Lettonia nel 2009 al parlamento europeo nella lista ”Per i diritti umani in una Lettonia unita”. Non riuscì a farsi eleggere ma nessuno potrebbe impedire a Berlusconi di fare altrettanto. Le malelingue poi dicono che in Estonia il Cavaliere gode di amicizie che potrebbero aiutarlo a raccogliere i voti necessari…



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