Prosegue la protesta del Movimento 5 Stelle contro il voto segreto in Aula sulla decadenza di Silvio Berlusconi. Dopo il capogruppo al Senato Nicola Morra, che nei giorni scorsi ha chiesto a gran voce il voto palese, è Beppe Grillo oggi a tornare sull’argomento, definendo l’attuale dibattito una “telenovela avvincente come un’intervista di Severgnini o un fondo di Scalfari” e “brillante come l’acqua di uno scolo e farsesca come una buffonata”. Il leader M5S torna quindi a ribadire il presunto accordo tra Pd, Pdl e Scelta Civica per salvare Berlusconi, anche se “nel segreto dell’urna tutto può succedere”. Gli esponenti del Pd, spiega Grillo, “hanno fucilato Prodi dietro a una tendina e sono pronti a ripetere le gesta in ogni momento per salvare il loro caro leader Berlusconi”. La storia però si complica, perché secondo l’ex comico genovese neppure Bersani e Epifani si fidano del Pd e vogliono l’abolizione del voto segreto “per evitare che i loro parlamentari salvino Berlusconi, si mostrino al Paese per quello che sono e riducano il pdmenoelle a un prefisso telefonico”. Insomma, se si vota con il voto segreto “Berlusconi è salvo e il pdmenoelle è morto”. Se invece si abolisce il voto segreto, “Berlusconi decade e va in galera e il Pdl è morto”. Comunque vada, commenta Grillo, “sarà un successo”. Poi conclude: “Il voto segreto è un abominio, un tradimento degli elettori. Io voglio sapere come vota il mio candidato, cosa vota, perchè vota”. E’ per questo che il Movimento 5 Stelle “ha chiesto la votazione palese e l’abolizione del voto segreto dal regolamento del Senato”.



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