A poche ore dalla nomina di Gaetano Silvestri, Beppe Grillo torna all’attacco dei giudici della Corte costituzionale. Tra legge elettorale e lodo Alfano, sembra esserci più di un motivo per pensare di sostituire la Consulta con una “giuria popolare” che “sarebbe più efficiente e più puntuale”. Ad esempio, scrive oggi il leader M5S sul suo blog, “anche un bambino sa che il Porcellum è incostituzionale”, eppure la Corte Costituzionale non lo ha capito subito, “ha avuto bisogno di tempo”. Sono passati sette anni e solo ieri il presidente neoeletto Gaetano Silvestri ha espresso qualche “perplessità”. “Che siano i segretari di partito a nominare i parlamentari non scandalizza nessuno?”, chiede Grillo, ma anche in questo caso la Consulta “non ha mosso un dito, ma ha agito con la velocità di un lampo per impedire l’abolizione dello spreco delle Province e l’abolizione dei privilegi delle pensioni d’oro”. Altro esempio è il lodo Alfano, in vigore dall’agosto 2008 al 7 ottobre 2009: “Tredici mesi”, scrive Grillo, stupito del fatto che tale legge sia stata dichiarata incostituzionale dalla Corte Costituzionale dopo più di un anno per violazione degli articoli 3 e 138 della Costituzione. “Cosa facevano i giudici? – si chiede ancora – Una pennichella istituzionale motivata dalla loro età? Il lodo Alfano che rendeva alcuni cittadini più uguali degli altri come i maiali di Orwell nella Fattoria degli animali doveva essere cassata in cinque minuti”. Inoltre i giudici della Corte “percepiscono 427.416,99 euro all’anno, più di 35.000 al mese. Per fare cosa? I cittadini devono sapere”. Insomma, conclude Grillo, “la Costituzione è scritta in modo chiaro, un documento comprensibile a tutti i cittadini, un ragazzo delle medie inferiori la saprebbe interpretare senza alcun problema. Ha solo 139 articoli. Una giuria popolare sarebbe più efficiente e più puntuale della Corte Costituzionale. Bisogna pensarci”.