Per scegliere il successore di Maroni la Lega farà le primarie. L’elezione del nuovo segretario federale si terrà il 14 e 15 dicembre al Lingotto di Torino. Lo ha stabilito l’assemblea federale del partito che si è svolta ieri a Mestre. L’idea di un congresso aperto ai militanti iscritti da almeno cinque anni è stata avanzata dal segretario uscente e accolta favorevolmente dal presidente federale Umberto Bossi. In corsa, oltre al vecchio leader del Carroccio, Salvini, Giorgetti e Tosi. Bepi Covre, ex sindaco di Oderzo, parlamentare della Lega e collaboratore di Maroni quando era ministro del Welfare, nonché autore del libro Sono un veneto. Storia di un leghista eretico, è entusiasta della decisione. In questa intervista dice però che “la Lega oggi è divisa e lo sarà anche nell’immediato futuro. Dovremo ragionare in termini di ‘unione forzosa’ se vogliamo che il movimento sopravviva”. Lo stesso potrebbe valere per il futuro della Lega Nord all’interno del centrodestra.
Era a Mestre ieri?
No, non ho compiti organizzativi all’interno del movimento. Sono solo un militante, da 26 anni ormai, oltre che consigliere comunale.
Che giudizio si è fatto di quello che è successo?
Penso che la proposta di Maroni sia innovativa e interessante. Finalmente il segretario verrà eletto dai militanti e non più, come in passato, per alzata di mano. Quelli della Lega erano più degli happening che dei veri e propri congressi. Si è sempre discusso poco di programmi e progetti. Si arrivava ed era già tutto abbastanza preconfezionato e precotto. Andava bene allora, non va più bene adesso.
Perché, che cos’è cambiato?
Sono cambiate le esigenze. Oggi, terzo millennio, anno 2013, con la prospettiva 2015-2020, bisogna adeguare la linea politica, l’organizzazione e il modo di comunicare. Il mondo oggi non va avanti, vola: se ieri camminava, adesso corre su una pista di Formula Uno. E se non hai il motore giusto oggi vai a casa. Pertanto ben venga la proposta di Maroni. Ce n’è ancora tanta di strada da fare. Stando attenti però…
A che cosa?
A non arrivare al parossismo democratico del Pd; loro in questo sono maestri ma esagerano tra primarie, congressi, ecc. Fanno il segretario e dopo un anno lo distruggono. La Lega invece può e deve migliorare.
Come?
Per esempio discutendo le tesi congressuali che non dovranno più essere calate dall’alto. Com’è successo per temi importanti come la secessione o la devolution che sono state decise dai vertici e la militanza ha dovuto solo prendere atto. Questo non può più andare bene da domani in poi.
Cosa ne pensa dell’uscita di Bossi che ha dichiarato di volersi candidare al congresso?
Magari fosse un’uscita! Purtroppo non è un’uscita la sua, né una battuta. La sua è piuttosto una riproposta. Magari si decidesse ad uscire.
Ma come, un leghista della prima ora come lei non prova neanche un po’ di affetto per il fondatore?
Proprio perché provo affetto vero gli consiglio di mettersi in quiescenza. Penso alla sua salute. Vede, il potere è una droga vera, crea dipendenza, questo si sa. Capisco che Umberto che tanto ha dato, tanto si è sacrificato, faccia fatica a tagliare il cordone ombelicale. Però lo deve fare. Si prenda un ruolo nobile e basta. Ma che sia davvero un ruolo davvero nobile, non incisivo, non determinante, non operativo. Questo vorrebbe dire voler bene al movimento e non fomentare fuochi di dissidenza con qualche nostalgico, qualche illuso. O anche qualche beneficiato.
Dei due candidati maroniani, Salvini e Tosi, chi è meglio?
Tosi tra l’altro si è candidato alle primarie del centrodestra Ho sempre avuto in simpatia Tosi. Però Flavio deve decidere cosa vuol fare da grande. Se vuol candidarsi assieme a Fratelli d’Italia non può fare anche il segretario della Lega Nord.
Tra voi e Fratelli d’Italia c’è incompatibilità?
Certo che sì. E poi perché uno ha un sedere solo e può occupare una sola “cadrega”. Non mi risulta che Tosi ne abbia due. In più Tosi è stato accusato da Bossi di aver esagerato con le epurazioni all’interno del partito. Le epurazioni non ci sono state, su questo assolvo Tosi. Ci sono state minacce ma in realtà non sono mai avvenute. È successo l’anno scorso in un momento di particolare confusione e di dissenso. Mi piacerebbe Flavio come segretario federale perché il Veneto se lo merita. Abbiamo sempre avuto un segretario lombardo. Un ricambio sarebbe opportuno, giusto, utile.
Bossi punta su Giorgetti, non sarebbe un buon segretario?
Ho conosciuto Giorgetti durante il mio mandato parlamentare e l’ho apprezzato per la grande, grandissima preparazione tecnica, che è riconosciuta un po’ da tutti. Non a caso è stato Presidente della Commissione Bilancio della Camera per diversi anni. Se sia il candidato migliore per quel ruolo non lo so. Probabilmente sì, visto che è persona intelligentissima; è saggio, moderato, preciso, pragmatico. Potrebbe anche essere lui. L’altro candidato di Maroni è Salvini.
Che giudizio ha di lui?
Non voterò per lui.
Perché?
Salvini ha avuto delle effervescenze giovanili che non mi sono piaciute, ma questo conta relativamente. È un personaggio piuttosto scoppiettante. Avendo una lingua molto schietta, ogni tanto esonda. In passato ha avuto qualche incidente di percorso a livello comunicativo. Cosa che non è successa a Tosi, che è molto più tranquillo su quel fronte. Preferirei un veneto; non fossi veneto opterei però per Giorgetti.
Come candidato d’unione meglio Salvini o Tosi?
Ci vorrebbe la sfera di cristallo per rispondere. Sono entrambi abbastanza schierati. Oggi purtroppo la Lega è divisa e lo sarà anche nell’immediato futuro. Dovremo ragionare in termini di “unione forzosa” se vogliano che il movimento sopravviva. Ma una volta fatto il segretario, dovremo accettarlo tutti.
L’unione forzosa, come la chiama lei, andrà avanti anche con il centrodestra?
Sarà da vedere. Finché dura Berlusconi l’alleanza probabilmente andrà avanti. Ormai è collaudata. Bene o male – più male che bene aggiungo io – ha funzionato per due esperienze di governo, anche se quella del 2011 è durata poco. Ma bisognerà vedere anche quale sarà l’evoluzione all’interno del Pdl.