Non accenna a migliorare il rapporto tra Laura Boldrini e gli esponenti del Movimento 5 Stelle. L’ultimo motivo di scontro proviene dalla decisione di Facebook di bloccare la pagina del capogruppo M5S a Bologna, Massimo Bugani, “colpevole” di aver scritto un post poco lusinghiero nei confronti della presidente della Camera: “Le mie pagine sono state bloccate dopo il post sulla presidente della Camera di due giorni fa – ha denunciato Bugani – un post che sul profilo pubblico mi è stato addirittura cancellato, mentre su quello privato è possibile ancora leggere”.



“Questo fatto – prosegue il grillino – mi sembra gravissimo, a quanto pare un semplice post visto da migliaia di persone in cui si dice la pura e semplice verità fa paura e merita una censura di questo tipo. Saprò nei prossimi giorni cosa è accaduto e se sono stato denunciato. Viva l’Italia”. Ma cosa ha spinto il social network a cancellare il profilo pubblico di Bugani e a inibirgli la possibilità di pubblicare altro per le successive dodici ore? La risposta è da ricercare nel post in cui Bugani commentava le parole della Boldrini dopo i numerosi attacchi personali ricevuti dal Movimento 5 Stelle: “Pensavo di aver visto l’estremismo fondamentalista in Afghanistan al tempo dei talebani, evidentemente non avevo ancora visto tutto”, aveva detto la presidente della Camera, scatenando il giudizio di Bugani.



“Bisognerebbe spiegare alla sig.ra Boldrini che è la Presidente della Camera e non la signorina Rottenmeier. Fra l’altro le sue recite patetiche ci hanno veramente stancato”, aveva scritto. È stato “molto triste”, recitava ancora il post, “il 2 agosto scorso, durante la commemorazione della strage di Bologna, essere accanto al suo portavoce Roberto Natale che seguiva passo passo sui suoi fogli quello che poteva sembrare un discorso spontaneo e pieno di pathos della Presidente della Camera. Il signor Natale aggiungeva una ‘A’ al testo ogni volta che dalla piazza partiva un applauso e mentre la Boldrini diceva ‘uscendo dai testi preparati’, lui col ditino seguiva sul foglio le parole ‘uscendo dai testi preparati’. Bella roba, bel teatro. Chissà se anche la battutaccia sui talebani gliel’ha suggerita il suo sceneggiatore o se è farina del suo sacco”.



Poco dopo la pubblicazione del post, Facebook ha scelto di intervenire censurando l’epsonente M5S. Sono settimane che la Boldrini è oggetto delle critiche del Movimento 5 Stelle, a cominciare dal leader Beppe Grillo: è stato proprio lui, all’indomani delle polemiche per la sospensione dei lavori in merito del ddl omofobia, a definire la presidente della Camera “un oggetto di arredamento del potere”. La terza carica dello Stato aveva quindi bollato l’ultimo affondo nei suoi confronti come “un’offesa rivolta a tutte le donne”, scatenando un’ulteriore reazione di Grillo: “Boldrini si sente Giovanna D’Arco, ma è soltanto una nominata da Vendola in una posizione per cui è inadeguata”, aveva scritto l’ex comico genovese sul suo blog. “Le critiche sono rivolte a lei, non alle donne italiane. Si vergogni di usarle come scudo per la sua inconsistenza”.