Il lupo e l’agnello, nel nuovo post di Beppe Grillo, sono rispettivamente lo Stato italiano e il cittadino. “Un pretesto, un alibi, una motivazione artificiosa” e il contribuente “viene divorato”. Siamo come in uno Stato sovietico, prosegue il leader del Movimento 5 Stelle, solo che Stalin e Berija (il capo della polizia segreta sovietica) erano più onesti: “Ti divoravano vivo, ma senza accampare scuse di democrazia e di equità”. Non deve essere lo Stato a sapere “come spendo gli spiccioli che mi sono rimasti in tasca”, ma dobbiamo essere noi a voler sapere “come lo Stato spende i nostri soldi”, scrive Grillo. “Questi, caro Befera, sono caz.. dei cittadini, altrimenti siamo a tutti gli effetti in una dittatura fiscale. Lo Stato mi deve dei soldi, allora non pago le tasse fino a quando andiamo a pari, come tra aziende, tra persone civili”. Mentre “il lupo ci divora”, conclude l’ex comico genovese, “riesce persino a inquinare l’acqua che beviamo. Esopo è stato ottimista. I costi dei servizi municipali, acqua, luce, gas, rifiuti sono diventati insostenibili. Costano più dell’affitto. Questo lupo ha una fame insaziabile”. Allora, per “metterlo a dieta”, bisogna “abolire il redditometro, abolire Equitalia, ripristinare un rapporto di eguaglianza tra Stato e contribuente”.