Beppe Grillo lancia un nuovo sondaggio online, stavolta contro “l’informazione Rai al servizio dei partiti”. Il leader del Movimento 5 Stelle chiede ai suoi che cosa bisognerebbe fare di telegiornali e giornalisti che sono “i principali colpevoli dello sfascio dell’Italia, asserviti a un padrone, a un’ideologia o, più prosaicamente, al portafoglio”. L’Italia, ricorda l’ex comico genovese, è al settantesimo posto per l’informazione: “Di chi è la responsabilità se non dei giornalisti? – scrive oggi sul suo blog – Nessuno di loro che si chiami fuori, che faccia outing, che abbia uno straccio di dignità. Possibile che in Rai nessuno alzi la voce contro questo schifo?”. Ai parlamentari grillini è stato spesso chiesto di partecipare ai talk show “dove non viene mai spiegato nulla, dove gli insulti sostituiscono le ragioni, dove schiamazzi e ragli sono guidati da conduttori al soldo del partito di testata”, spiega Grillo. “Cosa ci andremmo a fare?”, si chiede, “a farci omologare a dei professionisti della menzogna, a dei tuttologi come Casini o Renzi che rispondono a qualunque domanda con una battuta o con una sciocchezza?”. Le rare volte che hanno partecipato a un talk show, conclude, “abbiamo chiesto di illustrare la nostra posizione e quindi di lasciare lo studio esterno da cui eravamo collegati. Qualcosa bisogna fare. Non si può lasciare bruciare la Nazione mentre questi occultano i fatti e suonano la lira sulle macerie”. Ecco allora il nuovo sondaggio in cui si chiede: Cosa è giusto fare contro l’informazione RAI dei partiti? 1) Non pagare più il canone 2) Boicottare le società che fanno pubblicità prima dei telegiornali e dei talk show 3) Chiedere un pubblico dibattito sull’informazione con i responsabili della Rai 4) Chiedere l’immediato licenziamento dei direttori dei telegiornali per violazione della legge sulla par condicio 5) Presidio permanente davanti a tutte le sedi RAI per informare i cittadini dell’uso distorto del servizio pubblico 6) Denunciare la Rai alla Commissione Europea 7) Incontro informativo a Bruxelles alla Ue per lo scandalo Rai per la mancanza di libertà di informazione in Italia.