Il sito della Corte Costituzionale ha reso disponibile in forma integrale le motivazioni della sentenza sulla costituzionalità della Legge Elettorale (il Porcellum). Il testo è consultabile cliccando qui.

La notizia della diffusione delle motivazioni della sentenza della Consulta con cui è stato dichiarato in parte incostituzionale il Porcellum sta facendo il giro del web. Mancano ancora fisicamente le carte, ma secondo indiscrezioni riportate da Corriere, Repubblica e altri organi di informazione, il contenuto sarebbe stato reso noto alla fine della camera di consiglio durata oltre quattro ore. Con diverse sfumature, gli organi di informazione sottolineano preoccupazioni legate alla Legge Elettorale che si è venuta a creare dopo che il Porcellum è stato – per così dire – fatto a fette dalla Corte in due punti. Pochi punti, ma molto chiari, stando a quello che si apprende da fonti giornalistiche. Il documento redatto da Giuseppe Tesauro, secondo quanto riportato da Repubblica, prevede il ritorno al proporzionale pureo, senza premio di maggioranza e con la possibilità di esprimere una sola preferenza. La sentenza non è retroattiva (e questo fa cadere le pretese di Movimento 5 Stelle e parte di Forza Italia di illegittimità del parlamento eletto), ma autoapplicativa, e quindi di fatto se si votasse “domani” ci sarebbe una legge. Il Corriere della Sera aggiunge una considerazione in più, i listini bloccati non sarebbero stati bocciati, ma ammessi se con “pochi candidati”, nell’ordine di 4 o 5 al massimo. L’azzeramento del premio di maggioranza sarebbe stato effettuato in quanto cumulativo di altri meccanismi maggioritari, quindi per il Mattarellum corretto non si dovrebbe correre rischio di incostituzionalità. Anche per il doppio turno il listino potrebbe essere ammesso e alternativo alla preferenza. Insomma, per il Corriere, c’è un “via libera” implicito al cosiddetto modello spagnolo.



Leggi anche

Legge elettorale, "ricorso alla Cedu dichiarato ammissibile"/ Rosatellum non regolare? Cosa può succedere oraPREMIERATO?/ "Così sarebbe il Renzusconi-2016 con un Parlamento di nominati"