Sono state depositate le motivazioni con cui il Tar Piemonte ha deciso di annullare le elezioni regionali del 2010. Nella sentenza, firmata dai giudici Lanfranco Balucani, Paola Malanetto e Giovanni Pescatore, si fa innanzitutto riferimento alla lista “Pensionati per Cota” del consigliere regionale Michele Giovine (a sua volta coinvolta in una indagine per aver presentato firme elettorali false) che è stata “illegittimamente ammessa” e “ha influito in modo determinante sul risultato elettorale”. E’ per questo motivo che “va ritenuta fondata e accoglibile la domanda formulata dalle ricorrenti (cioè il ricorso presentato dall’ex governatore Mercedes Bresso, ndr) e non può non trarsi la dovuta conseguenza che viene invalidato e travolto tutto il procedimento elettorale, complessivamente inteso, che va quindi rinnovato”. Il consiglio regionale, quindi, non ha alcuna possibilità di essere salvato: “L’eliminazione ex post di una lista da una competizione elettorale – scrivono ancora i giudici – determina un’insuperabile impossibilità di stabilire a chi quei voti sarebbero andati, non potendosi accertare in quale modo il comportamento dei suoi elettori sarebbe mutato. Sicché i voti assegnati ad una lista illegittimamente ammessa sono ontologicamente dei voti incerti, non potendosi escludere che una diversa configurazione del quadro politico avrebbe potuto determinare orientamenti di voto ed esiti finali diversi da quelli registrati”.