All’indomani della pubblicazione della motivazioni della sentenza della Consulta sull’incostituzionalità dell’ormai ex sistema elettorale, la politica italiana si trova innanzi una bozza dalla quale tirare fuori una legge per garantire la governabilità al Paese. Si parla sempre di Mattarellum (che piace a Grillo), modello spagnolo (preferito da Forza Italia) e del doppio turno (il cosiddetto Sindaco d’Italia promosso, in primis, dal Pd). Si riuscirà a mettere tutti – o quasi – d’accordo e partorire un testo che funzioni e che rispetti le indicazioni in merito della Corte? L’analisi di Marcello Sorgi, editorialista de La Stampa, che paventa già il rischio di franchi tiratori a Palazzo Madama.



La Consulta ha reso pubbliche le motivazioni circa i punti di incostituzionalità del cosiddetta Porcellum. Che conseguenze hanno a livello politico?

Innanzitutto bisogna dire che la Corte con le motivazioni ha chiarito alcuni punti chiave circa la natura della prossima legge: premio di maggioranza proporzionato e rapporto tra elettore-eletto. Ha però detto, soprattutto, che il Parlamento è pienamente legittimato a fare la nuova legge, in quanto è stato chiarito che gli effetti della dichiarazione di incostituzionalità della Legge Calderoli non rendono illegittime le Camere. Ciò è molto importante visto che il Movimento 5 Stelle, su tutti, aveva calcato la mano su questo punto…



Come si deve muovere, ora, il Partito democratico senza però mettere a rischio l’alleanza di governo con Ncd?

Il leader Pd ha fatto tre proposte: Mattarellum, modello spagnolo e Sindaco d’Italia. Su una di queste può trovare una convergenza per fare la legge. Ecco, il modello spagnolo e il Mattarellum sono poco  gradite da Alfano, Monti, Casini e da tutti gli alleati minori del governo in quanto prevedono delle soglie d’ingresso in Parlamento molto più alte di quelle attuali, che comporterebbero la necessità di coalizzarsi. Non avrebbero più le mani libere.

Come districare la matassa?



Se Renzi riuscirà a mettere d’accordo Alfano e Berlusconi, il gioco è fatto.

Dalle motivazioni il modello spagnolo – che piace a Forza Italia – sembra quello preferito, ottenendo una maggiore promozione rispetto alle altre formule. E i contatti con Fi continuano…

Il sistema spagnolo conviene ai partiti grossi: Pd, Fi e M5S. Gli altri, come detto, lo eviterebbero volentieri. È ovvio che Alfano, Monti e Casini siano contrari a questa ipotesi perché li porterebbe coattivamente a coalizzarsi fin da subito per poter superare la soglia di sbarramento.

Si parla di una possibile quarta proposta – alla quale starebbe lavorando Scelta Civica – che potrebbe mettere d’accordo tutti. Ma come riuscire ad uniformare il panorama politico attuale con una legge che accontenti tutti?

Questo non lo so. Mi baso sulle nostre esperienze passate: Il Mattarellum si fece nel 1993, in seguito al referendum, con un accordo piuttosto largo. Però chiaro, non è che fossero tutti d’accordo. Poi abbiamo avuto il Porcellum che fu una legge fatta dal centro-destra contro il centro-sinistra.

Questo per dire? 

Che le leggi elettorali si possono fare o con un accordo più o meno vasto. È difficile farle mettendo d’accordo tutti…

 

Ma secondi lei Renzi come dovrebbe muoversi? Cercare appunto il più ampio consenso o forzare la mano, mettendo magari a rischio il patto di governo?

Penso che con una forzatura non si ottenga nulla. Ma Renzi, se anche facesse un accordo di maggioranza e approvasse dunque la nuova legge con i voti dei partiti che sostengono il governo, al Senato – dove l’esecutivo si regge su 7 voti – corre il rischio di non riuscire a farla passare. Bastano otto franchi tiratori e la legge non passa.

 

E se invece facesse un accordo con Berlusconi?

Dipende in che termini. Se lo stringesse a discapito di Alfano e degli altri alleati di governo causerebbe solo una cosa: la caduta del governo. Ecco, non penso che Renzi possa permetterselo; lui si è assunto un compito molto delicato e ora lo deve svolgere, decidendo in che modo portarlo a termine.

 

E, in tutto questo, la posizione di Giorgio Napolitano qual è?

Mi riallaccio al suo messaggio di Capodanno. Lo ha spiegato molto bene: bisogna fare, e subito, la legge elettorale. Ha lasciato intendere, poi, che una volta approvato il nuovo testo e superato il semestre di presidenza italiana alla Comunità Europea si procederà allo scioglimento delle Camere per andare a votare nel 2015. Il quadro ormai è abbastanza preciso. Non ci sono più alibi: le forze politiche si devono confrontare per dare al Paese una nuova legge.

 

(Fabio Franchini)

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