Sono uscite nella serata di lunedì le motivazioni della Corte costituzionale circa l’incostituzionalità del Porcellum. Si parla di un premio di maggioranza che non può essere distorsivo del volere popolare, mentre per quanto riguarda le liste, queste non sono state bocciate del tutto: devono essere corte affinché si possa identificare il candidato. La sentenza, di fatto, delinea una base (proporzionale) da cui ripartite, ma l’incertezza rimane. Come influiranno gli accorgimenti della Consulta sul dibattito circa la nuova legge? Abbiamo chiesto il parere di Angelo Panebianco, professore di Scienze politiche nell’Università di Bologna.



Sono uscite le motivazioni sull’incostituzionalità del Porcellum. La sua opinione sulla sentenza, professore?

Premetto di essere molto perplesso. La mia opinione è che le motivazioni dovevano essere date molto prima, proprio per la delicatezza di una vicenda che tocca la legittimità di organi politici decisivi della democrazia. Poi, una volta che la Corte decide di entrare in una materia tipicamente politica come quelle delle decisioni sul sistema elettorale c’è poco da dire…



E i contenuti?

I punti centrali sono due: il premio e la scelta dell’elettore. Per quanto riguarda il premio è evidente che, una volta entrati nel merito, non potevano che dare quelle motivazioni. Mentre sul secondo punto siamo nell’ambiguità più completa.

E perché?

Chi l’ha detto che deve esserci una preferenza? La maggior parte dei sistemi elettorali (proporzionali) non hanno preferenze. Mi domando: il collegio uninominale, per esempio, che cos’è? La scelta dell’elettore che cos’è? La scelta dell’elettore, in un collegio uninominale, è la scelta di un partito o di un candidato (scelto ovviamente dal suo partito). Insomma, sono temi che devono essere lasciati alla discrezionalità politica. Non credo siano questioni in cui la Corte dovrebbe entrare, ma ormai era inevitabile. 



Cosa pensa del fatto che un privato cittadino abbia impugnato davanti alla Corte una legge elettorale, e sopratutto del fatto che il ricorso sia stato giudicato ammissibile? Cosa significa questo precedente?

Non sono un costituzionalista e su questo non posso esprimere un giudizio. Penso che la Corte avrebbe dovutorespingere il ricorso per evitare di entrare in un ambito, ripeto, squisitamente politico. I sistemi elettorali sono di ogni genere e tipo: non si puòdire che una Costituzione è coerente o meno con una determinata legge. È appunto un intervento che allarga troppo i confini di azione della Corte.

Cosa pensa di criteri come quelli di “proporzionalità” e di “ragionevolezza” che hanno ispirato la corte? Che conseguenze avranno, se le avranno?

Credo che non le avranno. L’unica cosa sulla quale le motivazioni avranno un effetto è sul premio di maggioranza: è evidente come non ci sarà più un premio come quello previsto dalla vecchia legge. È anche evidente che se terranno le liste dovranno farlo su circoscrizioni piccole in stile spagnolo (ma la vedo difficile); altrimenti si troveranno costretti ad inserire la preferenza. Ma ora sta alla politica decidere.

 

(Fabio Franchini)

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