Se davvero Matteo Renzi incontrerà Silvio Berlusconi per discutere della riforma della legge elettorale, “la maggioranza finisce domani”. Lo ha assicurato Alfredo D’Attorre, deputato bersaniano, rispondendo alle domande dei giornalisti in Transatlantico alla Camera. Un Pd “normale”, ha spiegato l’esponente democratico, “dovrebbe partire dalla maggioranza e poi allargare il confronto”, mentre è “strano chiudere un accordo con Berlusconi che ha detto che vuole le elezioni anticipate e invece escludere chi è disposto anche a fare le altre riforme, sul Senato e il Titolo V della Costituzione”. E’ dunque “incomprensibile aver fatto il tam tam per portare la legge elettorale dal Senato alla Camera dicendo che saremmo partiti dalla proposta del Pd e invece stiamo andando sul terreno di Berlusconi e Verdini”. D’Attorre ha quindi commentato le proposte del sindaco di Firenze sulla nuova legge da introdurre, in particolare quella basata sul modello spagnolo, definita “costituzionalmente e politicamente invotabile”. E’ infatti “inaccettabile” tornare alle liste bloccate: “Renzi ha parlato pudicamente di circoscrizioni piccole – ha detto ancora D’Attorre – ma dietro c’è un sistema in cui l’intera rappresentanza parlamentare è decisa da due o tre leader: Renzi, Berlusconi e forse Grillo”. Il deputato bersaniano ha concluso ricordando che i “partner della maggioranza sono tutti disponibili a un accordo sul doppio turno di coalizione”.



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