Silvio Berlusconi ha registrato un video messaggio in cui sostanzialmente riprende quanto già detto in precedenza: soddisfazione per il metodo scelto dal Pd e soddisfazione per un accordo per una nuova legge elettorale che porti al consolidamento dei grandi partiti. “Insieme – ha detto – abbiamo auspicato che tutte le forze politiche possano approvare rapidamente la legge che speriamo sia largamente condivise”. In attesa di ridare la parola ai cittadini, ha aggiunto, “ho garantito che Forza Italia appoggerà in parlamento le riforme volte a semplificare l’assetto istituzionale del paese in particolare il senato e la modifica del titolo V della costituzione, riforme indispensabili e necessarie per ridare efficenza il sistema istituzionale”. Ha voluto ricordare che tali riforme nel 2006 il suo governo le aveva già approvate, ma poi la sinistra le aveva bloccate.
Pippo Civati, che sfidò apertamento Matteo Renzi nella campagnia per le Primarie del Partito Democratico, commenta così il colloquio tra i segretario e il Cavaliere: “Personalmente, non sono d’accordo su tutto, anzi, ma credo che il tentativo sia giusto, e al di là del metodo, delle parole e delle modalità, penso che si debba andare fino in fondo: la legge elettorale è una priorità, lo si sente ripetere da un secolo, e ora che lo è davvero, cerchiamo di portarla a casa”
Il bersaniano Alfredo D’Atorre non vede certo di buon occhio l’incontro al Nazareno tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il deputato parla della necessità di trovare, prima, un’accordo all’interno della maggioranza da discutere, poi, con le altre forze politiche. E lancia un monito ben chiaro: “No a mosse avventate che con le liste bloccate resuscitano il Porcellum e mettono al centro della scena Berlusconi. È un errore che non ci possiamo consentire”. Il renziano Dario Nardella non accetta veti e pregiudizi e parla di “inaccettabili condizioni pregiudiziali” circa la trattativa sulla nuova legge elettorale, questione delicata, vitale e di assoluto interesse per gli stessi cittadini.
Il colloquio Renzi-Berlusconi fa discutere il Pd. È sfida aperta tra Matteo Renzi e il premier Letta? Il futuro del Partito Democratico e del governo sembra passare dallo strano triangolo Letta-Renzi e Berlusconi. Questa mattina sono stati ospiti di Uno mattina due giovani esponenti dem, Dario Nardella (ex vice sindaco di Firenze) e Marco Meloni. Il primo difende il segretario e spiega come le critiche di Renzi siano costruttive e sincere, in quanto fatte in faccia e non alle spalle. Insomma, non si può certo parlare di pugnalate alle spalle. Meloni, vicino al Presidente del Consiglio, ritiene legittime le critiche del segretario e si augura che Renzi e Letta non si mettano vicendevolmente i bastoni tra le ruote; la priorità del partito e del governo è una e una sola: fare le riforme.
È appena incominciato al Nazareno, sede romana del Partito Democratico, il colloquio tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi. Il Cavaliere è arrivato in macchina, entrando dall’ingresso posteriore, assieme accompagnato da Gianni Letta. Le forze dell’ordine ha tenuto lontani curiosi e giornalisti per lasciar passare la macchina del leader di Forza Italia; al suo arrivo un gruppo di manifestanti ha gridato: “vergogna, vergogna”, lanciano alcune uova che hanno colpito la macchina. Al centro del colloquio la possibilità di chiudere un’ intesa sulla legge elettorale.
In vista dell’incontro con Berlusconi, Matteo Renzi, incalzato da Daria Bignardi nella puntata di ieri de Le invasioni barbariche (“Quale legge elettorale pensa di chiudere con Berlusconi”? la domanda della conduttrice di La7), Matteo Renzi ha parlato di tre o quattro modelli di legge elettorale che si possono discutere e chiudere “non solo con Berlusconi, ma anche con tutti gli altri”. Le opzioni sono ben note: Mattarellum rivisitato, Modello spagnolo e il doppio turno del sindaco d’Italia. “A me va bene qualsiasi legge elettorale che dia certezza di chi vince e che contemporaneamente non dia potere di ricatto” le parole del leader dem, che ha aggiunto come non gli interessi fare una legge che favorisca il suo partito, bensì un qualcosa che stupisca gli italiani abituati ai fallimenti in merito.
È fissato alle 16.00 di questo pomeriggio il tanto atteso (e criticato) incontro a Roma tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, al Nazareno, sede del Partito Democratico. Ospite ieri sera di Daria Bignardi a Le invasioni barbariche, il segretario del Pd ha parlato dell’incontro con la “i” maiuscola, mandando un chiaro messaggio al premier, e compagno di partito, Enrico Letta: “Diamo un hashtag: #enricostaisereno. Vai avanti, fai le cose che devi fare. Io mi fido di Letta, è lui che non si fida. Non sto facendo manfrine per togliergli il posto”. Il popolo di Twitter, ovviamente, ha colto la palla al balzo e l’ironia si è scatenata: “#enricostaisereno, anzi no!” “#enricostaisereno ma chi, Berlinguer?”, “#enricostaisereno tra poco è tutto finito. ci pensa Matteo con zio Silvio!” e “Comunque oggi si vedono solo per la cessione di Matri alla Fiorentina. #enricostaisereno”. Non si sa Letta, ma gli elettori di sinistra del Pd tanto sereni non sono e storcono il naso in vista del faccia a faccia.
L’incontro tra Renzi e Berlusconi è destinato a segnare un punto di non ritorno nel dibattito politico di questi mesi. Minacce di far cadere l’esecutivo che arrivano un po’ da tutte le parti, soprattutto da parte dei bersaniani del Partito democratico. E’ questo il clima in cui oggi si terrà l’incontro tra Matteo Renzi e Silvio Berlusconi presso la sede del Pd di Roma. Non solo gli ambienti politici sono in fibrillazione, anche ampi strati della società civile gridano allo scandalo per un incontro che si tiene tra il segretario di maggioranza relativa e un condannato a pena definitiva. Ma Renzi non ha ascoltato nessuno e ha voluto fortemente questo incontro. A tema la legge elettorale, che sempre Renzi caldeggia ormai ogni giorno. Stamattina Renzi ha incontrato Scelta civica, i cui rappresentanti dopo l’incontro hanno così commentato: “L’Italia ha bisogno di una legge che salvaguardi il bipolarismo ma che non crei un bipartitismo, noi partiamo dal Mattarellum corretto ma anche dal sindaco d’Italia”. Scelta civica fa poi sapere di essere contraria al modello spagnolo di legge elettorale proposto dal sindaco di Firenze: “Se con Berlusconi si andasse a un’intesa sul modello spagnolo nella forma in cui è stato presentato, sarebbe un tavolo parallelo e allora credo che ci sarebbero dei problemi”. Renzi è attaccato anche dalla Lega: “Ho l’impressione che Renzi voglia andare alle elezioni anticipate perché vuole prendere il posto di Letta, staremo a vedere oggi”. Ovviamente anche Beppe Grillo attacca il segretario del Pd. C’è poi lo stesso capo del governo Enrico Letta che minaccia di andarsene da solo. Ieri sera Renzi lo aveva brutalmente attaccato, dicendo di stimarlo solo quando si occupa di politica estera.