Nuovo grido di allarme da parte del Guardasigilli cancellieri sul problema della giustizia e quello carcerario: in Italia, ha detto, ci sono ben otto milioni di processi pendenti. Gli uffici giudiziari sono sommersi di lavoro che non riescono smaltire, ha aggiunto: al 30 giugno “si contano 5.257.693 processi pendenti in campo civile e quasi tre milioni in quello penale”. Sono inefficienze, ha detto ancora, che vanno a pesante sul debito pubblico: “Numero ed entità delle condanne rappresentano annualmente ancora una voce importante del passivo del bilancio della Giustizia, la cui eliminazione va posta come prioritario obiettivo”. Il cosiddetto debito Pinto, ricorsi per il riconoscimento della responsabilità di stato per i ritardi in materia giudiziaria, a ottobre del 2013 ammonta a oltre 387 milioni di euro. Ci sono poi più di mille ricorsi aLla Corte europea dei diritti umani che comportano ulteriori esborsi. Nonostante questo quadro drammatico, ha detto poi il ministro, l’ultimo rapporto della Commissione Ue per l’efficienza del giustizia ha visto i giudici italiani classificarsi ai primi posti in Europa. Cancellieri ha poi sottolineato i primi risultati positivi del decreto carceri varato lo scorso dicembre: “Al 9 gennaio 2014 i detenuti in carcere erano 62.326, in progressivo decremento rispetto alla rilevazione del 4 dicembre 2013 quando il numero era di 64.056. Si registra inoltre un sostanziale dimezzamento degli ingressi mensili”.