Nonostante le divergenze, arriva il primo via libera all’Italicum. La Commissione Affari costituzionali della Camera ha approvato poco fa il testo base della riforma della legge elettorale: a favore hanno votato Forza Italia, Partito Democratico, Scelta Civica e Nuovo Centrodestra, mentre si sono detti contrari Movimento 5 Stelle e Lega Nord. Il dibattito è però ancora acceso, in particolare sul nodo delle preferenze. Angelino Alfano ha lanciato un appello a Silvio Berlusconi affinché possa cambiare idea sul “no” alle preferenze elettorali: “Del resto – ha detto il leader di Ncd a Mattino Cinque – Matteo Renzi ha già detto di essere favorevole e non si comprende per quale ragione le preferenze ci siano nei comuni, nelle regionali e nelle europee mentre dovrebbero essere cancellate nelle elezioni politiche nazionali”. All’interno del Pd, invece, nonostante il premier Letta abbia recentemente preso le distanze dalle liste bloccate, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Dario Franceschini ha spiegato che sarebbe “un errore enorme” reintrodurre le preferenze, perché “farebbero aumentare a dismisura i costi delle campagne elettorali dei singoli candidati, con tutti i rischi connessi, e non sempre porterebbero in Parlamento i migliori e comunque lo priverebbero della presenza di competenze e professionalità indispensabili”.



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