Dopo essersi difesa alla Camera dalle accuse di un presunto coinvolgimento nell’inchiesta sulle Asl di Benevento, per la quale non è comunque indagata, Nunzia De Girolamo si è dimessa da ministro per le Politiche agricole. “L’ho deciso per la mia dignità – ha scritto in una nota – è la cosa più importante che ho e la voglio salvaguardare a qualunque costo Ho deciso di lasciare un ministero e di lasciare un governo perché la mia dignità vale più di tutto questo ed è stata offesa da chi sa che non ho fatto nulla e avrebbe dovuto spiegare perché era suo dovere prima morale e poi politico. Non posso restare in un governo che non ha difeso la mia onorabilità”. Immediate le reazioni da parte delle diverse forze politiche: “Rispetto il grande gesto di dignità di Nunzia, che rispecchia la sua passione per la politica sempre disinteressata e desiderosa solo di voler costruire un futuro più giusto. E di servire il bene comune – ha commentato il ministro per le infrastrutture e i trasporti, Maurizio Lupi – Mi dispiace perdere un ottimo ministro, ma so che guadagneremo in ruoli di grande responsabilità una risorsa enorme e tanta energia e passione per l’affermazione del Nuovo Centrodestra”. Non la pensa allo stesso modo Luigi di Maio, deputato del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della Camera, secondo cui la De Girolamo si è dimessa “per evitare la nostra mozione di sfiducia. Avevamo ragione noi. Il resto sono solo scuse”. “Ne prendo atto – ha detto invece Renato Brunetta – Non conosco le ragioni né il merito. Io sono sempre garantista e non lo si può essere a corrente alternata. Garantisti con gli amici e con i nemici, sempre”.