“Forza Italia senza il Nuovo Centro Destra non vince. Se vuole candidarsi a perdere un’altra volta vada avanti così, continui a dare prova di un pregiudizio di superiorità, e vuole dire che andrà a sbattere”. Lo scandisce Roberto Formigoni per fare capire a Berlusconi che così non va. Le elezioni nazionali sembrano ancora lontane, ma il senatore di Ncd sottolinea che senza iniziare a lavorarci fin da subito l’alleanza non ha futuro. Sulle preferenze nella legge elettorale il test non è stato positivo: Ncd voleva dare libertà agli elettori nella scelta di deputati e senatori, ma Berlusconi ha optato per le liste bloccate. Ora Formigoni detta le sue condizioni al Cavaliere: alleanza programmatica e primarie di coalizione o non si va da nessuna parte. Come ha scritto su Twitter, “chiarezza per chiarezza, è bene che FI faccia attenzione: l’alleanza non è scontata”.
Perché l’alleanza con Forza Italia non è scontata?
Non è scontata perché per allearsi bisogna essere tutti d’accordo e se ci saranno le condizioni, come cantava Battisti, “lo scopriremo solo vivendo”. Forza Italia ha un atteggiamento un po’ troppo proprietario che oggi non va più bene. Forse è andato bene in passato, ma oggi non è più così. Forza Italia deve rendersi conto che il Nuovo Centro Destra è assolutamente determinante per vincere, e quindi deve predisporsi ad ascoltare anche le nostre condizioni.
Quali sono le vostre richieste?
La prima condizione è un’alleanza programmatica, perché non dobbiamo mai dimenticare che il 23 febbraio abbiamo perso sei milioni di voti anche perché non abbiamo saputo presentare un programma adeguato e soprattutto perché nelle legislature precedenti avevamo presentato dei programmi che poi non abbiamo realizzato.
E la seconda?
La seconda condizione è che noi tutti abbiamo detto che occorrono le Primarie, ma da parte di Forza Italia non abbiamo ancora sentito l’accettazione di questo metodo. Noi diciamo che bisogna costruire le condizioni per vincere, ci vuole un programma molto dettagliato e molto chiaro sottoscritto da tutti e occorre che tutti votino il candidato premier. Forza Italia senza il nostro contributo non vince. Quindi se vuole candidarsi a perdere un’altra volta vada avanti così, continui a dare prova di un pregiudizio di superiorità, e vuole dire che andrà a sbattere.
Qualora dovesse saltare l’accordo con Forza Italia, con chi si alleerà il Nuovo Centro Destra?
All’orizzonte in questo momento ci sono le Europee di primavera che sono delle elezioni di tipo proporzionale. Quello che ci interessa ora è rendere forte il nostro partito, far conoscere il nostro simbolo, le nostre persone e i nostri programmi. Quando si porrà il tema delle elezioni politiche, non prima del 2015, lo affronteremo. Noi faremo una proposta molto chiara di programma e di Primarie, chi vorrà allearsi con noi risponderà di sì. Spetterà ad altri dire se vorranno allearsi con noi, non a noi.
Anche l’alleanza di governo con il Pd di Renzi è a rischio?
Il Pd di Renzi deve dire se quello di Letta è il suo governo o no. Renzi non può andare avanti un giorno sì e l’altro pure a bacchettare Letta che è il suo presidente del Consiglio. Non si può pensare di governare un anno con il Partito democratico che critica ogni giorno il suo stesso premier. Finora Renzi ha giocato, adesso è il momento di uscire dall’ambiguità. Se questo è il suo governo, il segretario del Pd deve avere un atteggiamento diverso, indicando qualche ministro e delle linee programmatiche. Se invece non è il suo governo lo dica chiaramente, e allora si andrà tutti su un’altra strada.
Quanto conta da questo punto di vista la questione delle preferenze?
Ormai abbiamo capito tutti che a non volere le preferenze è Forza Italia. Non è che questo fatto sarà indifferente quando si tratterà di costruire le alleanze. Ncd e Fratelli d’Italia hanno detto che le preferenze ci vogliono, Forza Italia è l’unica che si intestardisce a dire di no e in questo modo sta logorando i rapporti. Meglio quindi che Berlusconi lo sappia fin da subito, anziché trovarsi all’ultimo momento con Forza Italia che per diritto divino pensava di poter costruire un’alleanza che alla fine non si farà.
Che cosa ne pensa dell’elezione diretta del premier?
Sono d’accordo con il mio amico Maurizio Sacconi che ha chiesto di tornare a discuterne, e non si capisce perché il tema non sia stato affrontato nei colloqui Renzi-Berlusconi. Il Cavaliere ne aveva fatto un suo cavallo di battaglia, mi domando perché non ne abbia parlato con il segretario del Pd. Renzi aveva proposto il sindaco d’Italia, che è una sorta di elezione diretta del premier, ma poi senza spiegazione alcuna ha abbandonato questo tema. Anche questa è un’altra cosa che sta a cuore ai cittadini, che vorrebbero poter indicare ed eleggere direttamente il premier, come avviene con il sindaco o con il presidente di Regione.
(Pietro Vernizzi)