In un intervista rilasciata oggi al quotidiano Libero, Roberto Formigoni, esponente di spicco del Nuovo centrodestra, rilascia il suo no chiaro a quanto proposto ieri da Matteo Renzi, segretario del Pd. Non trattiamo su unioni omosessuali e immigrati ha detto l’ex governatore della Lombardia. La proposta di Renzi, un patto di governo fin alle prossime elezioni, infatti prevede fra le altre priorità una legge sulle unioni civili gay e la riforma della legge Bossi-Fini. A proposito delle unioni gay, Formigoni è esplicito: “Su questo tema la nostra posizione è diametralmente opposta. Invito Renzi a ragionare sul fatto che questa non è né una riforma economica né una riforma istituzionale. Quella attuale poi è una maggioranza provvisoria e Renzi lo sa bene. Per questo noi dell’Ncd proponiamo una moratoria su questo tema fino al 2015. Solo allora, ad elezioni avvenute, il vincitore prenderà le decisione che riterrà opportuno prendere. Ma in questo Parlamento dove nessuno schieramento può dirsi vincitore sarebbe un’inutile forzatura”. E in caso, come suggerisce qualcuno, Renzi volesse chiedere l’appoggio di Sel e M5S, Formigoni dice che il Ncd ne trarrebbe le conseguenze. Formigoni si dice invece sostanzialmente d’accordo sulle tre proposte di legge elettorale formulate da Renzi: “Le nostre esigenza sono chiare: vogliamo una legge che premi il bipolarismo, che sancisca un vincitore certo e che dia la possibilità ai cittadini di scegliere il proprio rappresentante”. Dice però che il modello spagnolo proposto da Renzi non funzionerebbe in Italia perché i candidati sono scelti dai partiti.