“Gli evasori ringraziano per un condono, l’81esimo dall’Unità d’Italia, che rappresenta l’ennesimo sfregio ai contribuenti onesti”. I deputati del Movimento 5 Stelle denunciano il voto di ieri alla Camera circa il provvedimento sul rientro dei capitali. Il Gruppo pentastellato di Montecitorio protesta: “Non bastava lo sconto sulle sanzioni. Ecco un vero e proprio scudo penale. Malfattori del fisco si ritrovano il cadeau di una totale impunità per tutte le loro malefatte. E’ questa la rivoluzione culturale che il governo Renzi sta proponendo agli italiani?”. E ancora: “Ci sarebbe piaciuto migliorare l’unica parte potenzialmente decente di questa legge, ossia l’autoriciclaggio. Ma la maggioranza non ha lasciato spazio alle nostre proposte e di ciò subiranno le conseguenze i magistrati che dovranno utilizzare uno strumento che non funziona perché costruito volutamente male per non farlo funzionare”. Infine: “Siamo contrari a un provvedimento che rappresenta l’ennesimo trionfo per le solite cricche di furbi e furbetti”.



“RenzieTagliaLaSanità”. È questo il titolo del nuovo post pubblicato in mattinata sul blog di Beppe Grillo (e firmato M5S Senato), che attacca duramente il premier per il taglio della spesa delle Regioni, che ieri – Chiamparino in testa – hanno protestato per le misure previste dalla Legge di Stabilità. Ecco cosa si legge nell’articolo di denuncia: “Renzi infila nella manovra la porcata della clausola taglia-sanità! Il Presidente del Consiglio, se ha coraggio, vada in tv a dire la verità agli italiani, quella verità che ieri in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha nascosto: cioè che la sua Legge di Stabilità scarica sulle spalle delle Regioni 4 miliardi di tagli e che questi si tradurranno in tagli alla Sanità, cioè sulla carne viva dei cittadini”. E ancora: “La bozza presentata ieri in pompa magna dal premier nasconde una vera e propria trappola per le Regioni, la cosiddetta clausola ‘taglia-sanità’: se entro il 31 gennaio 2015 i governatori non troveranno un accordo per ripartire i 4 miliardi di spending review a loro carico, il governo potrà intervenire ‘considerando anche le risorse destinate al finanziamento corrente del Servizio sanitario nazionale’. Un vero e proprio ricatto, una porcata che lascia al governo la libertà di mettere mano anche ai fondi che normalmente sono previsti per la sanità e che rischia di mandare in tilt un Sistema sanitario nazionale già ridotto al collasso”.



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