Crollo degli iscritti Pd? Le cose non stanno così. Lo stesso sito ufficiale del PartitoDemocratico interviene a gamba teso sulla questione con un lungo articolo a firma di Lia Quartapelle. “Quello che è stucchevole del dibattito sui numeri del tesseramento, al di là delle macroscopiche inesattezze numeriche (da comunicazione del responsabile nazionale organizzazione Lorenzo Guerini gli iscritti al 10 ottobre risultano 239mila e non 100mila), è la mancanza di senso. Nessuno di coloro che si sono dimostrati preoccupati dal calo dei tesserati da quando il Pd è diventato il partito di Renzi ha spiegato a cosa servono effettivamente tanti tesserati. Le tessere non sono un le figurine di un album Panini, un feticcio da conservare, ma una straordinaria risorsa da impiegare per obiettivi politici di cambiamento e una visione di Italia”. E ancora: “il Pd è finalmente un partito di governo. Con la coincidenza tra premiership e leadership, l’organizzazione di partito non serve più a condizionare in un gioco di forza chi è al governo. Infatti, al governo c’è una espressione diretta del Pd: sono finiti i tempi in cui si fa pesare il sostegno del partito a un candidato non partitico”. E prosegue: “Il Pd oggi deve servire a sostenere, diffondere, far vivere tra i cittadini le proposte di cambiamento che si fanno governo, e sfruttare la posizione di governo per modificare la realtà”. Tornando infine alla metafore iscritti-figurine: “Possono essere tanti o pochi: dipende dalla visione per la quale li vogliamo coinvolgere. Dipende se abbiamo la forza per organizzarli, in modo che rispondano a una realtà politica in evoluzione. E se non ci dimentichiamo che non ci sono solo loro. Il partito non è un fine, è un mezzo per effettuare un cambiamento”.
“La Calabria o il Senato: un bel ricatto dell’Ncd”. È questo il titolo del nuovo (e breve) post pubblicato da Pippo Civati sul suo blog. Il leader della minoranza del Partito Democratico attacca il Nuovo Centrodestra, che starebbe ricattando il Pd e l’esecutivo. Ecco cosa scrive Civati: “L’alleanza in Calabria o il Senato, quindi il governo (e la stabilità della sua maggioranza): di altissimo profilo la proposta rivolta dall’Ncd al Pd sulle regionali calabresi, guidata da quel Gentile che aveva già messo in imbarazzo il governo, quando fu nominato sottosegretario. Ricordo che anche il presidente che si è dimesso a marzo, Scopelliti, è esponente del partito di Alfano. Che bella alleanza, fatemelo dire”.