Accolto da fior fiore di applausi, il premier Matteo Renzi ha concluso la terza ed ultima giornata della Leopolda di Firenze con un discorso decisivo, che ha ripreso in particolare la Jobs Act per cui si sta tanto lottando in questo periodo: Renzi mette in risalto l’aspetto tecnico della questione, rivolgendosi a coloro tra le fila del Partito Democratico che si sono dimostrati apertamente contrari a questa manovra. Sottolinea poi come la sinistra non abbia mai votato la famosa legge del 1970, chiarendo anche che usare oggi l’articolo 18 sarebbe del tutto fuori tempo massimo, come “prendere un giradischi e metterci la chiavetta USB” o ancora come “prendere un iPhone chiedersi dove metto il gettone?” e lasciando dunque intendere che non si può pensare di usare l’articolo 18 come la battaglia del PD. Il Jobs Act, precisa il premier, è per garantire sicurezza e tutela anche a coloro che hanno più di 15 dipendenti, anche alle mamme in maternità, ai lavoratori in partita iva e agli artigiani. Insieme a questa lucidissima presa di posizione, Renzi ha parlato anche del lavoro, dichiarando che il posto fisso non esiste più, e che è necessario cambiare le regole del gioco e anche la mentalità degli italiani per poter sconfiggere e battere il precariato, con piccoli traguardi da raggiungere nel quotidiano che servono ad incrementare la fiducia in questo Paese. Arriva infine anche un commento nei confronti della minoranza del PD: il premier afferma che non lascerà che quanto costruito finora venga affossato di nuovo a quel 25% di preferenze che ormai è stato superato ampiamente con numeri ben più soddisfacenti. Ecco qui di seguito il video di uno stralcio del discorso di chiusura del premier Matteo Renzi alla Leopolda di Firenze:
Si è aperta questa mattina, domenica 26 ottobre, la terza e ultima giornata della quinta edizione della Leopolda a Firenze. A breve inizieranno i primi interventi, mentre Renzi prenderà la parola in tarda mattinata per il discorso di chiusura. “Quando ci sono manifestazioni come queste non c’è da dire nulla ma ascoltare una piazza bella, importante. Ci confronteremo, ma poi andremo avanti, non è pensabile che una piazza blocchi paese”, ha detto ieri sera il premier in diretta al Tg3 parlando della manifestazione della Cgil che, secondo il sindacato, ha portato a Roma un milione di persone. “Sono due anime diverse ma rispettabili – ha aggiunto Renzi – un grande partito ha il dovere di avere opinioni diverse. Io sono stata minoranza e non sono scappato e poi quando ho vinto il congresso le parti si sono invertite”. Il capo del governo ha anche parlato del suo futuro politico: “Non farò più di due mandati, nello spirito della Leopolda. Al massimo arrivo al 2023”. Della manifestazione della Cgil, scesa in piazza per protestare contro l’operato del governo e il Jobs Act in particolare, è intervenuta anche Debora Serracchiani: “Leggittima la manifestazione Cgil, come è legittima la mia presenza qui. Dalla Leopolda mi aspetto tante idee per il governo, da mettere in pratica, come è accaduto anche lo scorso anno”.