La discussione, o meglio la bagarre a Palazzo Madama sulla votazione del Jobs Act chiama l’intervento di Matteo Salvini, che sulla suo account Facebook torna a riproporre con il solito vigore la lotta all’immigrazione e la sfiducia verso il Presidente del Consiglio; il segretario federale della Lega Nord scrive: “In Senato c’è caos sul Decreto Lavoro e sull’articolo 18. Alla Camera stanno regalando altri 130 milioni di euro agli immigrati. E intanto Renzi si fa un Selfie con le giocatrici di pallavolo…Ridicolo. In precedenza, invece, il leader del Carroccio si lascia andare a una battuta in relazione alla vibrante protesta di Maurizio Landini: “dice ‘occuperemo le fabbriche’. Peccato che molte fabbriche, per colpa delle tasse italiane e delle politiche criminali europee, nel silenzio totale dei sindacati, ormai abbiano chiuso. Certa gente vive su Marte”…



Fabio Rainieri, segretario nazionale della Lega Nord in Emilia Romagna, dice no allo smaltimento dei rifiuti del Centro-Sud negli inceneritori del Nord, in particolare quelli emiliani. Ecco le sue dure parole: “Finalmente anche i sindaci dell’Emilia hanno deciso di far fronte comune e di combattere uno in fianco all’altro, indipendentemente dal colore politico, una battaglia fondamentale per la nostra gente. Quella che tutela il diritto di vivere in un ambiente salubre e non contaminato. Soprattutto non sozzato dallo smaltimento della spazzatura di quei Comuni e di quelle Regioni che non hanno nessuna intenzione di affrontare il problema. Per quanto ci riguarda non abbiamo nessuna intenzione di diventare la spazzatura d’Italia”. E ancora: “Adesso basta davvero, così non se ne può più. È assolutamente intollerabile che ancora una volta siano le regioni del Nord a farsi carico dell’incapacità politica del Sud. Abbiamo contestato duramente il sindaco Pizzarotti perché abbiamo da subito sostenuto la necessità dell’inceneritore a Parma per risolvere una situazione che altrimenti rischiava di degenerare. Questo però non vuol dire che siamo disposti a portarci a casa tutta la spazzatura del Paese. Se Renzi e i suoi pensano che basti introdurre l’obbligo di massima capacità degli impianti esistenti e la libera circolazione dei rifiuti urbani per cambiare le cose, sbagliano di grosso”



“Entro il mese di ottobre presenteremo un movimento legato alla Lega Nord che sarà presente in tutto il Sud”. Lo ha annunciato Matteo Salvini in conferenza stampa, spiegando che si tratterà di “un movimento vicino alla Lega ma autonomo: il capo non sarò io. Si ispirerà alla nostra linea politica e avrà dei dirigenti locali”. Si è arrivati a questa decisione perché “in Italia c’è un vuoto enorme nel centrodestra: una parte governa con Renzi, un’altra lo fa un po sì un po no. Rispetto a prima, la differenza è che ormai ci chiamano anche dal Sud”, ha aggiunto Salvini, confermando anche il referendum per l’indipendenza del Veneto: “Ho parlato con Zaia, andiamo avanti. E’ vero che l’indipendenza non è prevista dalla Costituzione, ma ci saranno le tre opzioni: lo status quo, l’indipendenza e lo statuto autonomo. In Italia ci sono cinque regioni a statuto speciale, di cui due, Friuli e Trentino Alto Adige sono proprio attorno al Veneto”.



Se Forza Italia dovesse votare la fiducia sul Jobs Act, “il centrodestra non esisterebbe più”. Lo ha detto il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, ospite dell’Associazione della Stampa estera in Italia. “Mi auguro – ha aggiunto il leader del Carroccio – che nessuno in Fi abbia intenzione di mantenere in vita un governo che sull’economia ha fatto solo danni. Se così fosse sarebbe poi un problema politico intavolare qualsiasi discorso con la Lega Nord”. In vista del voto in programma domani, Matteo Renzi non teme sgambetti da parte della minoranza Pd: “Si voterà mercoledì e sono convinto sia naturale che tutti nel Pd votino come sempre accaduto – ha detto il premier – Ove ci fossero agguati, li affronteremo”. Anche Sel ha fatto sapere che ritirerà quasi tutti gli emendamenti al Jobs Act: “Da 300-350 circa ne manterremo 40-50, quelli fondamentali. Così togliamo ogni alibi al governo – ha spiegato la capogruppo al Senato Loredana De Petris – La fiducia è un gesto arrogante di Renzi e la chiusura anticipata della discussione sarebbe davvero grave”.