“Nei casi estremi di chi si droga o beve sapendo di dover poi mettersi alla guida occorre procedere con l’introduzione dell’omicidio stradale”. Così ha detto il ministro dell’Interno Angelino Alfano durante un workshop europeo sulla sicurezza stradale, che si è tenuto presso la Scuola superiore di Polizia. “Di fronte al disvalore che suscita nell’opinione pubblica ogni omicidio consumato sulle nostre strade – ha spiegato Alfano – ci domandiamo se sia arrivato il momento di introdurre il reato di omicidio stradale ed io credo che nei casi estremi occorra procedere in questo senso”. In più bisogna prevedere controlli di frequenza straordinaria: “Occorre fare in modo che chi consuma abitualmente stupefacenti sia soggetto a controlli sulla patente di frequenza straordinaria: la patente non può essere una licenza di uccidere. Serve una norma per attuare i controlli e l’idea dell’ergastolo della patente può essere efficace”. Alfano ha anche ricordato che è stato ridotto il numero delle vittime di incidenti stradali, ma che occorre fare “uno sforzo ulteriore per raggiungere l’obiettivo europeo che indica al 2020 un calo del 50 per cento dei morti rispetto al 2010”. (Serena Marotta)