Stanno facendo discutere le recenti dichiarazioni di Giovanni Toti sulla vicenda della trascrizione delle nozze gay celebrate all’estero: secondo il consigliere politico di Forza Italia, infatti, il dibattito in corso è “piuttosto umiliante per la politica, non solo per il povero Angelino (Alfano, ndr) giustamente travolto dalla polemica” perché “non possiamo essere un passo indietro al sinodo e a Papa Francesco”. Tanti gli esponenti di Ncd che hanno voluto replicare a Toti, a cominciare da Maurizio Lupi: “Do un consiglio, anche se non richiesto, al mio amico Giovanni Toti di Forza Italia: prima di tirare in ballo strumentalmente il Papa, la prossima volta ci pensi due volte, eviterà di dire una fesseria”, ha scritto in una nota il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. “Con il suo ‘non possiamo certo rimanere un passo indietro rispetto al Sinodo e al Papa’, Toti intende forse dire che il Papa è a favore delle nozze gay e alla loro iscrizione nei registri comunali dei matrimoni equiparandoli in toto alla famiglia composta da un uomo e una donna? – chiede ancora Lupi – Toti pensa veramente che al Sinodo i vescovi africani, asiatici, sudamericani, europei stiano discutendo di questo, preoccupati di sorpassare a sinistra, sforzo nel quale vedo molto impegnati, invece, gli esponenti di Forza Italia, un ministro che sta solo chiedendo di rispettare la legge?”.”Non scherziamo, di ‘umiliante’ – conclude il ministro – c’è che in questa vicenda ci siano solo le strumentalizzazioni politiche e ideologiche e il tentativo, nascosto dietro la nobile parola ‘diritti’, di disgregare ulteriormente la famiglia come pilastro della società. Che non mi sembra proprio lo stesso obiettivo perseguito dal Sinodo dei vescovi”.
Non si attenuano le polemiche dopo la circolare inviata dal ministero dell’Interno ai prefetti per invitare a cancellare le trascrizioni delle nozze gay celebrate all’estero. Dopo aver ricevuto “una quantità di insulti e di aggettivi di una violenza inaudita” pur avendo “solo esercitato la legge”, Angelino Alfano è tornato a farsi sentire su Facebook per chiarire la situazione: “Su trascrizioni nozze gay occorre distinguere l’ambito giuridico da quello politico – scrive il leader Ncd – Ambito giuridico: la direttiva di ieri non ha nulla di ideologico e da ministro ho fatto solo applicare la legge che i sindaci devono rispettare. E la legge italiana vigente non consente il matrimonio tra due persone dello stesso sesso. Men che meno consente che due persone dello stesso sesso si sposino all’estero e poi facciano registrare il proprio matrimonio in Italia”. Inoltre i sindaci, quali ufficiali di governo, “esercitano attribuzioni nei servizi di competenza statale. Ecco perché i prefetti hanno il potere di annullare le trascrizioni nei registri dello Stato civile dei matrimoni contratti all’estero da persone dello stesso sesso”.