“Se ci fanno una proposta valida noi siamo pronti a dialogare”. Lo ha affermato Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, a proposito della legge elettorale nel corso dell’intervista a SkyTg24. Grillo ha poi aggiunto: “Questo discorso vale anche per il presidente della Repubblica: se è un nome al di fuori della logiche politiche, al di fuori delle carriere, discorsi o trame dei partiti politici. Poi non sono io a decidere. Metteremo in rete e si vedrà”. Ne abbiamo parlato con Aldo Giannuli, politologo, saggista e professore all’Università degli Studi di Milano.
Che cosa ne pensa dell’accordo tra Renzi e Berlusconi sulla legge elettorale?
L’accordo tra Renzi e Berlusconi conferma l’intesa sull’Italicum, sia pure con qualche piccola variante. Tutto starà a vedere se i gruppi parlamentari li seguiranno.
Lei nel complesso come valuta l’Italicum?
Nella legge c’è una piccola truffa, quando si dice che il 40% dei deputati saranno eletti con le preferenze. Nella realtà non è così. La scelta di blindare i capilista, per tutti i partiti piccoli e medi, comporta il fatto che a essere eletto è soltanto il candidato bloccato scelto dalla segreteria. Ci saranno quindi partiti composti ugualmente soltanto da nominati.
Quali partiti secondo lei riusciranno a eleggere deputati con le preferenze?
Soltanto in M5S, Forza Italia e Pd una parte dei deputati saranno eletti attraverso le preferenze. Ma neanche nei tre partiti maggiori questo è un fatto sicuro, perché se un collegio ha sei o sette deputati da eleggere, non è detto che tutti e tre i partiti maggiori eleggano almeno due deputati. Ce ne sarà qualcuno che ne elegge uno soltanto, e quindi sarà a sua volta un nominato.
E’ una legge elettorale fatta su misura degli interessi di Berlusconi e Renzi?
E’ un fatto così evidente che non credo abbia bisogno di essere commentato. Da un punto di vista razionale non c’è una logica per cui se c’è un premio di maggioranza, e dunque un vincitore con il 55% dei seggi, debbano esserci delle soglie di sbarramento. Mi domando che senso abbiano. Se già c’è un partito con la maggioranza assoluta, non c’è nessun bisogno di introdurre anche delle clausole di sbarramento.
Che cos’altro non la convince?
Il fatto che non c’è una ragione per la quale tutti i capilista debbano essere bloccati e uscire nominati “per grazia divina”. Se si volevano garantire i dirigenti di partito, sarebbe stato molto meglio fare il listino nazionale. E’ evidente quindi che questa è una legge elettorale ritagliata sulle esigenze di Pd e Forza Italia. Tra l’altro l’ottica adottata da Renzi e Berlusconi è molto miope, perché è ritagliata sugli interessi momentanei. Nelle prossime elezioni magari cambieranno i loro consensi, e allora modificheranno pure la legge elettorale.
Secondo lei la legge elettorale è incostituzionale?
Il fatto che non c’è una ragione per la quale tutti i capilista debbano essere bloccati e uscire nominati “per grazia divina”. Se si volevano garantire i dirigenti di partito, sarebbe stato molto meglio fare il listino nazionale. E’ evidente quindi che questa è una legge elettorale ritagliata sulle esigenze di Pd e Forza Italia. Tra l’altro l’ottica adottata da Renzi e Berlusconi è molto miope, perché è ritagliata sugli interessi momentanei. Nelle prossime elezioni magari cambieranno i loro consensi, e allora modificheranno pure la legge elettorale.
Secondo lei la legge elettorale è incostituzionale?
Certo che è incostituzionale, ma non perché sia fatta su misura delle esigenze di Renzi e Berlusconi bensì perché va contro le indicazioni della sentenza della Corte costituzionale.
Lei che cosa propone?
Io ho fatta mia la proposta del Movimento 5 Stelle, sia pure con gli adattamenti emersi grazie alla consultazione online, e non vedo perché dovremmo cambiare posizione. La proposta iniziale è stata poi ulteriormente semplificata durante gli incontri iniziali con Renzi. Quella è la proposta definitiva e non vedo perché dovremmo cambiarla. Renzi accelera perché vuole dare una legge elettorale al Paese o perché vuole votare? Lo chieda a Renzi.
Ma di fatto la ritiene una legge elettorale opportunista?
Sì, questa è una legge elettorale opportunista che serve momentaneamente agli interessi dei pochi che hanno deciso di approvarla. Dopo di che la fretta fa sospettare che vogliano andare al più presto a elezioni anticipate. Il sospetto però non è una certezza. Noi possiamo quindi fare questo ragionamento, ma poi dovremo vedere quale piega prenderà questa legislatura e come andranno le cose.
(Pietro Vernizzi)