Nonostante il faccia a faccia tra Berlusconi e Renzi, “i nodi sulla legge elettorale restano aperti e assolutamente non sciolti”. Ad affermarlo è stato Raffaele Fitto, secondo cui “su tutto questo la discussione parlamentare dovrà essere molto esplicita”. Nonostante l’offerta fatta da Berlusconi a Fitto di una “gestione coordinata”, la querelle interna al principale partito di centrodestra è ancora viva. Ne abbiamo parlato con Francesco Paolo Sisto, deputato di Forza Italia.



Che cosa sta accadendo all’interno del partito?

Non le sembri una risposta riduttiva, ma è un normale dibattito all’interno di Forza Italia. Il nostro partito, lungi dall’essere ingessato come altri partiti nel nostro Paese, cerca in un momento non facile per la politica e il centrodestra di riprendere con il dibattito interno una maggiore appetibilità da parte del territorio. Forza Italia non a caso è una via di mezzo tra un partito e un movimento.



A che cosa mira la dialettica Fitto-Berlusconi?

Non penso che ci sia una querelle tra Fitto e Berlusconi. Nell’ambito di un partito che vede Silvio Berlusconi ai vertici storici di Forza Italia, c’è un dibattito che non nasce dall’antagonismo bensì da una sorta di crescita di coloro che vivono l’attuale momento non facile per il centrodestra. L’obiettivo è dunque il rafforzamento della potenza di fuoco elettorale di Forza Italia.

Renzi ha cambiato per 16 volte l’accordo sull’Italicum. Berlusconi ha fatto bene ad accettare questo fatto?

Renzi “ci prova”, e da questo punto di vista è un po’ monello. Il patto del Nazareno però tiene, è evidente che la politica qualche volta è fatta di dichiarazioni anziché di azioni, nel senso che a volte si mostrano i muscoli ma poi tutto si risolve. Forza Italia partecipa responsabilmente ma criticamente, e l’uscita del presidente Berlusconi di sabato lo ha dimostrato.



Ritiene che il patto del Nazareno continuerà a tenere anche in futuro?

Come in tutti i patti, anche per quanto riguarda il Nazareno le clausole e le condizioni si modificano consensualmente. Questo è il punto di partenza e di arrivo del patto del Nazareno. All’interno delle richieste di modifica c’è poi massima disponibilità alla discussione. Forza Italia non si è mai sottratta alla valutazione della mediazione e questo modo di procedere non verrà meno.

Non crede che FI abbia rinunciato al suo ruolo di partito di opposizione?

Niente affatto, sono diversi i punti rispetto a cui noi siamo critici nei confronti del governo. Mi riferisco per esempio al Jobs Act, alla legge di stabilità, alla giustizia. Abbiamo insomma tutta una serie di diversità di vedute di difficile conciliabilità.

 

Lei come vede il futuro del centrodestra?

Più siamo, meglio è. Per contrastare un centrosinistra mediatico e più di parole che di fatti, e mostrare una prospettiva economica per il Paese reale, è indispensabile pensare a un grande abbraccio di tutto il centrodestra. Le condizioni dell’abbraccio devono poi essere improntate alla coerenza, alla chiarezza e alla lotta comune contro il centrosinistra.

 

Forza Italia farà le primarie?

Il presidente Berlusconi su questo è stato chiaro. Si faranno le primarie se non ci dovesse essere intesa sul candidato, mentre se c’è l’intesa le primarie non servono.

 

(Pietro Vernizzi)