Il dato di affluenza ormai definitivo alle 23, ovvero alla chiusura dei seggi, conferma e consolida i timori sorti nel corso della giornata. In Emilia Romagna il dato è di 37,29%, contro il 67,73% delle precedenti elezioni regionali. Nel dettaglio, la provincia a più alta partecipazione al voto è stata Ravenna (oltre 42%), e Bologna (oltre il 40%).
La Regione Emilia Romagna ha diffuso i dati dell’affluenza delle ore 19 per le elezioni regionali 2014 divisi per provincia. Ecco in tabella i dati. La provincia in cui percentualmente si è andati a votare di meno è quella di Rimini, quella con maggliore partiecipazione è quella di Bologna. Dati prevedibili, forse, seguendo anche la mappa dell’antipolitica in Italia, ma che dovranno essere analizzati e contestualizzati con maggiore calma, a risultati elettorali acquisiti.
Provincia | Comuni pervenuti | Regionali 2014 |
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BOLOGNA | 56 su 56 | 33,39% |
FERRARA | 24 su 24 | 31,63% |
FORLI’-CESENA | 30 su 30 | 30,02% |
MODENA | 47 su 47 | 31,99% |
PARMA | 46 su 46 | 27,39% |
PIACENZA | 48 su 48 | 29,94% |
RAVENNA | 18 su 18 | 33,25% |
REGGIO EMILIA | 45 su 45 | 29,32% |
RIMINI | 26 su 26 | 26,11% |
Si stanno tenendo in queste ore le elezioni regionali 2014 in Emilia Romagna. Secondo i dati dell’affluenza delle ore 19 si sta registrando un lieve aumento degli elettori alle urne rispetto alle ore 12 quando avevano votato solo il 10 per cento degli emiliani e dei romagnoli. Il dato al momento sarebbe fermo al 32,41% dimostrando come l’astenzione non fosse solo un incubo dei politici ma una realtà concreta. Se Salvini continua ad invitare i romagnoli a votare il candidato della Lega, Civati ha parlato di “numeri disarmanti”. I seggi rimarranno aperti fino alle 23 di oggi, domenica 23 novembre.
Alan Fabbri, uno dei candidati per le elezioni regionali 2014 che si stanno tenendo in Emilia Romagna oggi, domenica 23 novembre 2014, è andato a votare questa mattina, alle 9.45 al seggio di Burana, in provincia di Ferrara, dove risiede nel comune di Bondeno. Lo riporta Adnkronos, insieme alle parole del candidato appoggiato da Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d’Italia “Sono tranquillo e fiducioso, abbiamo fatto una campagna elettorale coraggiosa e tostissima” ha affermato Fabbri, continuando poi “ringrazio tutti: è stata un’esperienza magnifica”. Subito dopo essere andato a votare, si è recato con amici presso un’azienda agricola e in seguito nel comune di Stellata per controllare il livello del fiume Po. Il candidato, ha fatto sapere la Lega Nord, attenderà lo spoglio dei voti al bar “Dal Mister” a Scortichino.
Come largamente previsto (e temuto) nei giorni precedenti al voto, si registra un’affluenza al momento molto bassa in queste elezioni regionali in Emilia-Romagna. Come fa sapere il ministero dell’Interno sul suo sito Web, il primo dato diffuso alle ore 12 mostra una partecipazione alle urne del 10,75% degli elettori, un dato in netto calo rispetto ai precedenti turni elettorali: alle regionali di quattro anni fa si registrava a quest’ora il 12,9%, ma si votava in due giorni, mentre alle Europee si era recato alle urne il 23%. Il comune dove l’affluenza è minore è Rimini (7,75%), mentre la percentuale più alta proviene da Bologna (12,1%). Male anche a Parma (9,74%), meglio a Ferrara (11,57%).
E’ andato in scena il 19 novembre scorso il confronto tv su Sky Tg24 tra i candidati che si sfidano in queste elezioni regionali dell’Emilia-Romagna. Presenti in studio Stefano Bonaccini (sostenuto da Pd, Sel, Centro per Bonaccini, Emilia Romagna Civica), Alan Fabbri (LN, FI, FDI), Giulia Gibertoni (M5S) e Alessandro Rondoni (NCD, UDC), che si sono confrontati su diversi temi, dall’occupazione fino alla sanità, dalla ricostruzione post-sisma all’immigrazione. Alla fine sono stati proprio i telespettatori di Sky (in una rilevazione senza valore statistico) ad esprimersi su quanto visto e a premiare Giulia Gibertoni (45% del gradimento), seguita da Fabbri (25%), Bonaccini (24%) e Rondoni (6%).
Seggi aperti in Emilia-Romagna per le elezioni regionali. Oltre 3,4 milioni di elettori sono chiamati alle urne nella sola giornata di oggi, domenica 23 novembre, per l’elezione del presidente e per il rinnovo dell’Assemblea legislativa della Regione. I seggi resteranno aperti dalle 7 alle 23 e, terminate le operazioni di voto, si procederà allo scrutinio. Grande favorito è Stefano Bonaccini, esponente del Partito Democratico, il quale potrebbe però dover fare i conti con una vittoria dimezzata a causa dell’alto rischio astensione: “Sì, il pericolo c’è – ha detto proprio Bonaccini – Per tre ragioni. Primo, nei media di queste elezioni si parla poco, anche perché si vota solo per la Regione, non per i comuni. Secondo, tutti mi chiamano già presidente, e non vorrei che anche i nostri militanti dessero per scontata la vittoria e non andassero a votare. Terzo, certo, c’è stata l’inchiesta”. Gli altri candidati alla guida della Regione Emilia Romagna sono Alan Fabbri (Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d’Italia), Giulia Gibertoni (Movimento 5 Stelle), Alessandro Rondoni (Ncd), Maria Cristina Quintavalla (L’Altra Emilia Romagna) e Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini). Oltre ai sei candidati presidenti, ci sono 507 candidati consiglieri, di 11 liste, in corsa per i 50 seggi dell’Assemblea legislativa: di questi 265 sono uomini (il 52,3%), 242 sono le donne (47,7%) e hanno complessivamente una età media di 45,5 anni (più bassa di oltre un anno rispetto alle elezioni precedenti).