Le pressioni e le contestazioni giunte massicce dalla base del movimento hanno costretto Grillo a un parziale marcia indietro. Nuovo referendum online, questa volta per decidere una leadership collegiale: “Sei d’accordo con la decisione di formare una struttura di rappresentanza più ampia di quella attuale?”. Grillo insomma, che si dichiara anche “stanchino”, accetta di rinunciare al potere assoluto esercitato fino a oggi (insieme a Casaleggio) sul M5S per formare una sorta di direttorio. Ecco chi ne dovrebbe fare parte: Alessandro Di Battista, Luigi Di Maio, Roberto Fico, Carla Ruocco, Carlo Sibilia. “Queste persone si incontreranno regolarmente con me per esaminare la situazione generale, condividere le decisioni più urgenti e costruire, con l’aiuto di tutti, il futuro del MoVimento 5 Stelle” spiega. Si può votare fino alle 19 di oggi
E’ un Beppe Grillo sempre più isolato quello che stamattina deve fare i conti con la rivolta della base del Movimento cinque stelle. Quello che è già stato definito un clamoroso autogol, l’espulsione decretata tramite un referendum online (al quale ha preso parte una percentuale bassissima, quasi nulla, circa 40mila votanti sui 500mila iscritti) da lui voluto nei confronti dei due deputati Massimo Artini e Paola Pinna, sta spaccando un movimento già in disfatta dopo la pesante sconfitta elettorale alle regionali. Come si sa improvvisamente ieri Grillo ha accusato i due deputati di non aver versato parte del loro stipendio da onorevoli come prevede il codice di comportamento grillino, quando in realtà tutti hanno capito che Grillo era invece infastidito dalle critiche che i due avevano rivolto alla leadership del movimento dopo la sconfitta elettorale. Ha chiesto alla base se andavano espulsi o meno, e la base, poche migliaia di votanti, ha detto di sì: espulsione. Ieri sera lo stesso Artini con una delegazione di deputati si è recato a casa di Grillo, il quale ha detto che terrà fede alla decisione dei votanti. Il commento di Paola Pinna: “E’ un’esecuzione sommaria, ma non potevano trovare un pretesto peggiore di questo. I bonifici ci sono, li trovano sul mio blog e su Facebook”. Si schiera con loro il sindaco di Parma Pizzarotti che dice che Grillo non rispetta le regole dello statuto del movimento. E ieri sera fuori della casa di Grillo si sentivano queste parole:”Grillo e Casaleggio non vi reggiamo più”.